Il lampadario, interessato da numerosi cambiamenti stilistici nel corso del tempo – oggi come oggi, si tende sempre di più al mood minimal – rappresenta un alleato indubbiamente prezioso a tale fine.
Se sei qui, significa che, dopo averlo acquistato scegliendo tra i prodotti di uno dei tanti e-shop specializzati nella vendita di lampadari online, ora hai bisogno di montarlo.
Come procedere? In queste righe, vediamo assieme la procedura passo dopo passo.
Quali strumenti utilizzare?
Per montare correttamente un lampadario, è necessario disporre della strumentazione giusta. Ecco cosa devi procurarti di preciso:
- Una scala: assicurati che sia abbastanza alta. L’obiettivo, infatti, è riuscire a raggiungere il punto in cui devi allacciare il lampadario senza rischiare di cadere e di andare incontro a infortuni potenzialmente molto gravi.
- Tester cercafase: questo strumento, che può essere acquistato tranquillamente online a meno di 20 euro, è molto importante. Grazie ad esso, infatti, si ha modo di accertare con sicurezza la presenza o l’assenza di corrente.
- Morsetti isolanti per i cavi delle lampadine.
- Una lampada o diverse lampadine, se non sono già presenti nella confezione del prodotto acquistato.
Come operare in sicurezza
Il montaggio del lampadario è un’operazione che non deve assolutamente essere sottovalutata.
Prima di iniziare concretamente a operare, è infatti necessario adottare alcune misure di sicurezza.
Fai innanzitutto attenzione a spegnere i dispositivi di sicurezza dell’ambiente dove il lampadario sta per essere appeso.
Tramite il tester – in commercio ne esistono di pratici e facilissimi da usare a forma di penna – abbi cura di appurare l’assenza di tensione sulla linea.
Come gestire questo rapido ma fondamentale step?
In maniera molto semplice. Fai in modo che l’estremità del tester si trovi in corrispondenza della L, ossia il filo di rame ricoperto dal cavo nero.
Con l’altro polo, invece, testa l’estremità degli altri fili. Qualora non dovesse palesarsi nulla a livello del sensore di fase, è possibile procedere con il collegamento dei fili.
Collegamento dei fili
Eccoci a parlare del momento cruciale che è il collegamento dei fili. Nella maggior parte delle abitazioni, ne sono in gioco tre.
Ecco quali sono e le loro caratteristiche:
- Conduttore neutro, chiamato in causa anche con la semplice “N” maiuscola: è racchiuso, negli edifici più moderni, in una cavo di colre blu. Per quelli con alle spalle un po’ di storia, invece, il cavo è giallo.
- Conduttore di fase (la già citata “L”): quasi sempre, lo troviamo isolato all’interno di un cavo nero. Può capitare, in alcuni casi, di avere a che fare con fili rossi, bianchi o marroni.
- Messa a terra, filo chiamato in causa con le lettere “PE”, acronimo per le parole “polo di protezione”: in questo caso, il colore del filo che lo accoglie viaggia tra il giallo e il verde. In alcuni casi, si parla di una cromia tendente al rosso. Può capitare che, in edifici particolarmente datati, questo filo sia assente.
Nell’ambito di un montaggio corretto del lampadario, è essenziale che gli ultimi 4-5 mm del filo in rame siano esposti.
Qualora dovesse esserci filo in eccesso, si può procedere a tagliare con una pinza ad hoc.
Archiviato questo step, arriva il momento di procedere con il collegamento dei fili al morsetto.
- Si parte inserendo la messa a terra nel morsetto.
- Si continua inserendo il conduttore neutro.
- Si conclude con l’inserimento del conduttore di fase.
Finalizzato il collegamento di tutti i fili, si continua stringendo le viti dei morsetti.
Fissaggio del lampadario
Arriva ora il momento di fissare il lampadario al soffitto. In questa fase, è necessario seguire le istruzioni presenti nella confezione.
A seconda delle caratteristiche del prodotto, può essere necessario utilizzare un gancio, una vite, una serie di tasselli etc.
Se il lampadario è a sospensione, si può tranquillamente appenderlo al collegamento. Il cavo lungo non è un problema: lo si può infatti accorciare o camuffare sotto l’apposito coperchio.
Prima di giungere a questo punto, informati bene sulle caratteristiche del soffitto.
Sulla base del materiale, infatti, potrai scegliere lo strumento giusto per bucarlo.
Qualche esempio? Il cartongesso e il legno, circostanze in cui va benissimo il trapano senza percussione.
Quello a percussione, invece, è indicato nei casi in cui si ha a che fare con un soffitto in pietra naturale o realizzato con dei mattoni.
Spazio, invece, al trapano perforatore nei casi in cui il soffitto è in calcestruzzo.
Test finale
Prima del test finale, bisogna avvitare le lampadine sugli attacchi, accendere i fusibili – la cassetta che li ospita è collocata in corridoio o in prossimità dell’ingresso – e, successivamente, procedere con l’accensione della luce.
Qualora l’operazione non dovesse andare a buon fine, è importante accertarsi che la lampadina non abbia problemi di funzionamento.
Se dopo questo controllo non si riscontra nulla di strano, bisogna spegnere il fusibile e guardare se i collegamenti che abbiamo descritto nei paragrafi precedenti sono a posto.
A volte la causa del problema può risiedere in un leggero allentamento dei cavi nel morsetto.
Ovviamente nei casi in cui non ci si sente sufficientemente sicuri si può sempre contattare un elettricista!