I comuni del Golfo di Policastro scendono in campo formalmente per contestare il progetto per l’alta velocità che taglierebbe fuori il Cilento. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Manuel Borrelli, ha deciso di affidarsi all’avvocato Marcello Feola affinché rappresenti l’Ente innanzi al Tar.
Perché il progetto non piace
Ad essere contestato è lo studio di fattibilità che vedrebbe l’alta velocità bypassare il Cilento per attraversare il Vallo di Diano e ritornare sulla costa soltanto in territorio calabrese.
Negli ultimi mesi associazioni e comitati avevano criticato l’opera e l’avvocato Franco Maldonato, già amministratore di San Giovanni a Piro, aveva invitato i comuni a schierarsi contro il progetto per tutta una serie di ragioni che le amministrazioni locali stanno recependo.
Sotto accusa i costi e l’impatto ambientale, ma ci sono anche ragioni di natura sociale: realizzare il tracciato immaginato da RFI, infatti, comporterà espropri in aree urbanizzate e demolizioni di civili abitazioni.
Non solo: il comune di Vibonati ritiene che l’opera sia in contrasto con i principi di sostenibilità ambientale fissati nel Next Generation. E poi c’è il danno che arrecherebbe al territorio: «la delocalizzazione dell’Alta velocità costituisce un pericolo mortale per tutte le zone costiere della Campania della Basilicata e della Calabria, che sarebbero perciò condannate ad un turismo essenzialmente automobilistico e di prossimità».
Il ricorso
Di qui la scelta di rivolgersi al Tar affinché fermi l’iter. Anche il comune di Sapri ha scelto di agire in giudizio per fermare il progetto dell’alta velocità.