Cilento: «mancano medici, ma il 118 riesce a rispondere alle emergenze»

Dopo i casi di Morigerati e San Mauro Cilento il direttore del 118 fa chiarezza sull'assistenza medica territoriale

A cura di Ernesto Rocco
Carenza di medici, Violante: "Paghiamo ritardi accumulati negli anni"

«Noi del 118 siamo sempre in grado di dare una risposta in caso di emergenza». A dirlo è Domenico Violante, direttore del 118, che interviene sull’organizzazione della macchina dei soccorsi dopo i casi avvenuti la scorsa settimana a Morigerati e San Mauro Cilento.

Le polemiche

Nel centro montano del Golfo di Policastro un uomo che accusava un malessere da alcune ore è deceduto mentre veniva trasportato dai familiari in ospedale. A San Mauro Cilento, invece, una donna che aveva accusato un malore nella mattina del primo gennaio non era riuscita ad avere soccorsi immediati a causa della chiusura delle guardie mediche più vicine (proprio come a Morigerati). I familiari e il sindaco Carlo Pisacane avevano denunciato anche ritardi nei soccorsi. Una questione che tanto ha fatto discutere. Per Violante, però, la macchina dei soccorsi ha funzionato regolarmente.

Le precisazioni del direttore del 118

«Nel caso di Morigerati – spiega Violante – una persona ha deciso di sua volontà di recarsi in ospedale. Poteva succedere anche in ambulanza. Ma se avesse chiamato il 118 probabilmente avrebbe non saremmo qui a discutere di questo argomento». Anche per il caso di San Mauro Cilento il direttore del 118 ritiene siano stati rispettati tutti i protocolli: «l’ambulanza del 118 e l’automedica sono intervenute in trenta minuti».

Il problema maggiore, quindi, come evidenziato anche dai sindaci del comprensorio, resta legato all’assenza di personale medico. «Purtroppo la situazione del 118 è legata alla grande carenza di medici e in particolare di medici dell’emergenza. Questo è un problema che non interviene solo a livello locale ma anche a livello regionale e nazionale», chiarisce Domenico Violante.

Per il futuro la situazione non sarà certamente rosea: «Credo che andremo incontro a fasi sempre più difficili finché non arriveremo alla saturazione delle domande per quanto riguarda i medici».
«Purtroppo – conclude – sono situazioni che derivano da ritardi accumulati negli anni. Una valutazione poco ottimistica ci ha portato a non avere più medici».

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