Cilento, la storia di Enza: Combatto una battaglia per la tutela dei disabili e del terzo settore

Enza Angrisano si batte per il riconoscimento dell'assegno di cura e l'inclusione dei disabili nella società

Di Maria Emilia Cobucci

Combatto una battaglia non solo per me ma per tutti i disabili. Il terzo settore non deve essere toccato“.
Così Enza Angrisano, una donna diversamente abile al 100%, residente nel Comune di Vibonati, denuncia il mancato riconoscimento dell’assegno di cura, un sostegno economico destinato alle persone in situazione di handicap grave o gravissima. Tale assegno viene erogato direttamente alla persona disabile o a un familiare che ne fornisce assistenza, permettendo di evitare l’inserimento in una struttura residenziale e di mantenere la persona con disabilità nel proprio contesto sociale e affettivo, favorendo una vita indipendente.

Riduzione e mancato riconoscimento dell’assegno di cura

Nel 2020, Enza Angrisano ha ricevuto l’assegno di cura nella sua interezza, ma nel 2021 l’importo si è ridotto a 5760 euro, per poi non essere più riconosciuto a partire dal 2022. La situazione precaria deriva da una modifica delle normative regionali, come comunicato dal Piano di Zona Ambito s9. Secondo le nuove disposizioni, l’assegno di cura sarebbe stato riconosciuto solo alle persone con disabilità gravissima che avessero anche l’assistenza domiciliare integrata (ADI).

Difficoltà economiche e cambio di ruolo del marito

La situazione economica precaria ha colpito profondamente Enza Angrisano e suo marito. Prima dell’eliminazione dell’assegno di cura, il marito si occupava a tempo pieno dell’assistenza di Enza, ma di fronte alla nuova situazione ha dovuto cercare un lavoro, lasciando la donna da sola in casa. La mancanza di progetti finalizzati all’inclusione e al supporto delle famiglie dei disabili rende la situazione ancora più difficile.

L’assenza di progetti inclusivi nel Piano di Zona

Enza Angrisano critica il Piano di Zona Ambito s9, affermando che non sono presenti progetti volti a sostenere l’integrazione e la vita dei disabili. L’assenza di servizi che prevedano progetti per i familiari dei disabili e per favorire l’inclusione sociale genera un forte senso di abbandono. La donna fa notare l’assenza di una Consulta per i disabili e sostiene che il Piano di Zona non affronta adeguatamente questa tematica cruciale.

La mancanza di prospettive future con il progetto “Dopo di noi”

Enza Angrisano critica anche il progetto “Dopo di noi” propostole, che non prevede la possibilità di assumere un familiare come assistente. Nonostante il codice civile permetta di assicurare un familiare nel caso in cui venga riconosciuto l’accompagnamento, il Piano Sociale S9 sembra non tenerne conto. Queste limitazioni impediscono alle famiglie di rientrare nelle loro zone d’origine in quanto non trovano un’adeguata assistenza.

Un appello al Governatore della Campania

Enza Angrisano lancia un appello al Governatore della Campania, chiedendo una revisione dei piani per i disabili e una maggiore attenzione a questa problematica.

La donna sottolinea che nelle loro zone non vi è alcuna protezione per i disabili e che mancano sia i fondi che i progetti adeguati. Le progettazioni del Piano di Zona non sono ritenute valide in quanto non favoriscono un’effettiva integrazione e una vita normale per le persone con disabilità, ostacolando anche il ritorno delle famiglie nelle loro comunità di origine per via della mancanza di adeguate assistenze.

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