Cilento in festa per la Solennità di Sant’Irene, Vergine e martire

Oggi, 5 maggio, si celebra la Solennità di Sant'Irene, la martire per la fede nel IV secolo, probabilmente durante la persecuzione di Diocleziano, ed è ampiamente venerata nella Chiesa cattolica, ortodossa e copta

Di Concepita Sica

Oggi, 5 maggio, si celebra la Solennità di Sant’Irene, la martire per la fede nel IV secolo, probabilmente durante la persecuzione di Diocleziano, ed è ampiamente venerata nella Chiesa cattolica, ortodossa e copta. La presenza della devozione verso Sant’Irene presso i cristiani copti testimonia l’antichità di questo culto.

La storia

La storia di Sant’Irene è alquanto complessa in quanto ci sono diverse sante martiri cristiane che portano lo stesso nome, le cui biografie nel tempo sono state mescolate, rendendo difficile l’inquadramento storico di questa santa. Tuttavia, la Sant’Irene venerata il 5 maggio è originaria di Tessalonica o Lecce, figlia di Costanza e Licinio, futuro imperatore e socio di Costantino, insieme con il quale avrebbe poi sottoscritto l’editto di tolleranza religiosa per i cristiani.

Secondo la leggenda, la bambina chiamata Penelope, all’età di sei anni, viene rinchiusa dal padre in una torre sorvegliata da tredici serve, in cui dimorano anche una zia e un precettore di nome Ampeliano. Sei anni dopo, assiste, dalla finestra della torre, a un evento miracoloso, che viene interpretato dal precettore Ampeliano come un annuncio delle vicende che riguarderanno la ragazza.

Giunto il tempo del matrimonio, la ragazza chiede del tempo per poter riflettere e chiede consiglio agli idoli, che rimangono muti, poi si rivolge al Dio di cui le aveva parlato Ampeliano e subito dal cielo giunge un angelo che la converte e le dà il nome di Irene. Quando annuncia al padre di aver abbracciato la fede cristiana ed espone il proposito di vivere in castità, viene condannata a morte. Tuttavia, i cavalli davanti alla ragazza si arrestano e, anzi, uno di quelli si rivolge verso Licinio e lo uccide con un morso alla mano. Irene prega Dio ed ottiene la risurrezione del padre che si converte alla religione cristiana e conduce una vita di preghiera.

Il culto nel Cilento

Il martirio della santa avviene per opera del governatore Ampelio, il quale, dopo aver indotto la ragazza ad abiurare ed avere ottenuto un saldo rifiuto, la sottopone a molteplici supplizi, ma ogni volta viene miracolosamente salvata dall’angelo. Infine, viene condannata alla decapitazione, che subisce senza opporre resistenza.

La festa patronale di Magliano Nuovo nel Cilento è dedicata a Sant’Irene e viene celebrata il 5 maggio. Durante la festa, i fedeli partecipano alla processione e alla Messa solenne in onore della santa.

Il culto di Sant’Irene è diffuso in diverse parti del mondo, e in particolare nel Cilento. Sant’Irene è una santa cristiana venerata dalla Chiesa cattolica, e si ritiene sia stata martirizzata durante la persecuzione dei cristiani dell’imperatore romano Diocleziano nel IV secolo.

La festa a Magliano Nuovo

Magliano Nuovo, una frazione del comune di Magliano Vetere nel Cilento, è uno dei luoghi dove si venera Sant’Irene. Qui si trova la chiesa di Sant’Irene, che custodisce un’antica statua della santa.

Il culto di Sant’Irene a Magliano Nuovo è particolarmente vivo e sentito durante la festa patronale, che si svolge ogni anno il 5 maggio. In questa occasione la statua della santa viene portata in processione per le vie del paese, accompagnata da musica, canti e spettacoli pirotecnici.

La devozione a Sant’Irene a Magliano Nuovo risale almeno al XVII secolo, quando la chiesa fu costruita e la statua della santa vi fu collocata. Nel corso dei secoli successivi, il culto di Sant’Irene si è radicato sempre di più nella comunità locale, diventando una delle principali espressioni della fede dei cilentani.

Il culto a Magliano Nuovo rappresenta una delle tradizioni religiose più sentite del Cilento, testimoniando la forte devozione della popolazione locale alla santa martire.

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