Cilento: giovanissimi morti sotto il rimorchio di un camion, condannato titolare dell’azienda

L'episodio risale ormai al 2008. Arriva ora la sentenza della Corte di Cassazione. Nuova condanna per la morte di due giovanissimi

Di Redazione Infocilento

La Cassazione – Quarta sezione penale – ha confermato la condanna a nove mesi di reclusione (pena sospesa) e il risarcimento del danno in favore delle parti civili: parenti ed eredi di due giovani vittime di 19 e 15 anni. I due giovani persero la vita sotto il semirimorchio parcheggiato sulla strada in seguito a un incidente avvenuto nel lontano 2008.

Il titolare di un’azienda di autotrasporti, un 77enne del luogo, è stato riconosciuto colpevole di condotta omissiva «per aver comunque tenuto parcheggiato il semirimorchio in divieto di sosta». Nonostante si sia difeso sostenendo di non aver parcheggiato lui il semirimorchio, non avendo neppure la patente idonea per condurre il veicolo speciale, la Corte non ha accolto la sua versione dei fatti.

L’incidente: la dinamica dell’accaduto

In una notte di gennaio del 2008, le vittime erano a bordo della Lancia Lybra guidata da un loro amico neo patentato, nei confronti del quale si è proceduto separatamente sempre per omicidio colposo. Mancavano quindici minuti all’1 di notte quando avvenne l’incidente sulla strada provinciale 17-bis che attraversa Celle di Bulgheria e conduce alla frazione Poderia, dove risiedevano le vittime.

Il giovane al volante, stando alle ricostruzioni, accelerò per sorpassare l’auto che lo precedeva ed era condotta da un amico, ma non riuscì a rientrare sulla propria corsia, perdendo il controllo della vettura che urtò prima contro un muretto a secco posto sul margine sinistro della strada e poi contro il semirimorchio sotto il quale s’incastrò.

Le cause dell’incidente

Secondo le indagini svolte dai carabinieri di Torre Orsaia e le relazioni dei periti, le cause del sinistro mortale sono da ricercare in tre motivi: la velocità eccessiva, l’inesperienza e il cattivo stato di manutenzione degli pneumatici posteriori. Tutti ascrivibili al giovane conducente della Lybra. Ma anche il parcheggio in divieto di sosta del semirimorchio che sporgeva sulla carreggiata per circa 70/80 centimetri avrebbe giocato un ruolo determinante nell’incidente.

Il concorso di causa nell’incidente che ha provocato la morte dei due giovani

Secondo i giudici, l’anziano proprietario del veicolo tenne una condotta omissiva e pertanto ebbe un concorso di causa nell’incidente che provocò la morte dei due giovani cellesi.

Il titolare del mezzo in sosta, che è diverso da chi lo ha parcheggiato, si è sempre difeso che non fu lui il responsabile della sosta, ma per i giudici non lo fece sposare.

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