Il tribunale del Riesame di Salerno ha deciso di annullare il provvedimento di sequestro preventivo di 3,5 milioni di euro, eseguito su richiesta della Procura di Vallo della Lucania, riguardante i lavori al depuratore di Perito. Il sequestro, disposto dal gip Sergio Marotta al termine delle indagini condotte dalla guardia di finanza, aveva colpito tre società e sette persone accusate di truffa ai danni della Regione Campania.
Impugnazione e accoglimento del provvedimento
Il provvedimento di sequestro preventivo è stato impugnato davanti al tribunale del Riesame dagli avvocati difensori dei coinvolti. Nelle ultime ore, il presidente Gaetano Sgroia ha accolto l’impugnazione e ha annullato il provvedimento.
Le indagini sulla truffa ai danni della Regione Campania
Le indagini condotte dalla guardia di finanza hanno focalizzato l’attenzione sull’utilizzo dei fondi Por Campania-Fesr 2007-2013. In particolare sulle spese sostenute dal comune cilentano per i lavori di ristrutturazione e adeguamento della rete idrica e fognaria cittadina. Ma anche per la realizzazione di un impianto di depurazione e interventi complementari per la videosorveglianza.
La presunta truffa ai danni della Regione
Al termine dell’attività investigativa è stata ipotizzata una presunta truffa ai danni della Regione. La Procura ha sostenuto che le somme ottenute dalla Regione per l’impianto di depurazione sono state liquidate alle imprese e ai tecnici, nonostante l’impianto non sia mai entrato in funzione.
L’annullamento del sequestro preventivo
Il tribunale del Riesame ha ritenuto fondati i motivi di impugnazione presentati dagli avvocati difensori. Di conseguenza ha annullato il provvedimento di sequestro preventivo di 3,5 milioni di euro.