Cilento, depuratore sequestrato: via i sigilli

Il depuratore era stato posto sotto sequestro in seguito ad una indagine della guardia di finanza e della procura di Vallo

Di Ernesto Rocco

Il tribunale del Riesame di Salerno ha deciso di annullare il provvedimento di sequestro preventivo di 3,5 milioni di euro, eseguito su richiesta della Procura di Vallo della Lucania, riguardante i lavori al depuratore di Perito. Il sequestro, disposto dal gip Sergio Marotta al termine delle indagini condotte dalla guardia di finanza, aveva colpito tre società e sette persone accusate di truffa ai danni della Regione Campania.

Impugnazione e accoglimento del provvedimento

Il provvedimento di sequestro preventivo è stato impugnato davanti al tribunale del Riesame dagli avvocati difensori dei coinvolti. Nelle ultime ore, il presidente Gaetano Sgroia ha accolto l’impugnazione e ha annullato il provvedimento.

Le indagini sulla truffa ai danni della Regione Campania

Le indagini condotte dalla guardia di finanza hanno focalizzato l’attenzione sull’utilizzo dei fondi Por Campania-Fesr 2007-2013. In particolare sulle spese sostenute dal comune cilentano per i lavori di ristrutturazione e adeguamento della rete idrica e fognaria cittadina. Ma anche per la realizzazione di un impianto di depurazione e interventi complementari per la videosorveglianza.

La presunta truffa ai danni della Regione

Al termine dell’attività investigativa è stata ipotizzata una presunta truffa ai danni della Regione. La Procura ha sostenuto che le somme ottenute dalla Regione per l’impianto di depurazione sono state liquidate alle imprese e ai tecnici, nonostante l’impianto non sia mai entrato in funzione.

L’annullamento del sequestro preventivo

Il tribunale del Riesame ha ritenuto fondati i motivi di impugnazione presentati dagli avvocati difensori. Di conseguenza ha annullato il provvedimento di sequestro preventivo di 3,5 milioni di euro.

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