Cicerale in festa: oggi è San Giorgio

Una festa molto sentita. La leggenda vuole che il Santo abbia salvato il paese dalla distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale

Di Roberta Foccillo

Il 23 aprile, come da tradizione, si celebra San Giorgio Martire, una festa molto sentita da tutta la comunità di Cicerale. Nel centro cilentano i preparativi per questa ricorrenza iniziano già alcune settimane prima. Il giorno della festa il suono delle campane e la banda musicale annunciano l’inizio delle celebrazioni che anno il loro clou nella tradizionale processione per le vie del paese.

La festività

Il Santo è venerato sia ad aprile che il 19 agosto quando anche gli emigranti tornano in paese per questa solennità. In passato, invece, la data del 23 aprile era un momento non solo per far festa ma anche per affidare una preghiera al santo affinché il raccolto futuro fosse benevolo.

Una leggenda narra che il Santo salvò il paese dalla distruzione

La venerazione di San Giorgio Martire risale a tempi antichissimi. Diverse, infatti, sono le leggende che riguardano il Santo: la più recente è collegata alla guerra, quando dei soldati tedeschi provenienti da Monteforte Cilento si recarono a Cicerale con il chiaro intento di distruggere il paese.

Giunti in località Ceraso, però, incontrarono sul loro cammino un generale in groppa ad un cavallo bianco che con tono autoritario chiese loro dove stessero andando. “Cicerale risposero”. Il militare gli indicò la strada che portava al fiume Alento, riuscendo ad allontanarli dal villaggio. Il cammino dei soldati tedeschi terminò a Rutino.

Qui incontrarono anche il loro comandante. “Avete distrutto Cicerale come vi è stato ordinato?” chiese quest’ultimo. I soldati naturalmente risposero di no e raccontarono la strana vicenda. Il comandante, molto adirato, chiese di essere accompagnato a Cicerale per incontrare il generale ma giunti nel luogo dell’apparizione incontrarono solo un vecchietto il quale rispose con voce roca e tremolante “Beati voi che avete un Santo che vi protegge”.

I soldati andarono via e il paese, grazie a San Giorgio, fu salvo.

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