Catene di fast food scelgono Agropoli. Nuovi investimenti in città, presto le aperture

Sempre più marchi puntano su Agropoli, ma a far da contraltare c'è la crisi del centro cittadino che fa i conti con le chiusure

Di Ernesto Rocco

La città di Agropoli si conferma sempre più attrattiva per le grandi catene. A partire dal prossimo 15 dicembre, gli amanti del fast food potranno gustare i prodotti di Burger King, che aprirà i battenti in Viale della Libertà. Un’apertura che anticipa di qualche mese l’arrivo di un altro colosso, McDonald’s, che sta completando l’iter per realizzare un nuovo punto vendita in località Marotta. In questo caso, però, per vedere l’apertura bisognerà attendere il prossimo anno.

Perché proprio Agropoli?

La scelta di queste due multinazionali non è casuale. La città sta vivendo un vero e proprio boom demografico, con oltre 30.000 residenti e domiciliati e flussi giornalieri che già d’inverno raddoppiano per poi aumentare esponenzialmente in estate.

Un trend in controtendenza rispetto al resto del comprensorio (in particolare dell’area a sud di Agropoli) dove si registra invece un preoccupante calo della popolazione.

L’arrivo di queste grandi catene rappresenta un’opportunità per l’economia locale, creando nuovi posti di lavoro e aumentando l’attrattività turistica.

La crisi del centro cittadino

Al contempo, però, c’è chi chiede all’amministrazione comunale di intervenire anche a difesa dei piccoli negozi di vicinato, in particolare quelli del centro.

Quello che una volta era il cuore pulsante della città sembra soffrire sempre di più. Negozi storici abbassano la saracinesca uno dopo l’altro. Un fenomeno che non riguarda solo Agropoli ma che mette in luce la necessità di politiche a sostegno del commercio di prossimità in quest’area.

Fin ora è stato fatto ben poco. Nell’isola pedonale agropolese mancano servizi: ormai quasi del tutto assenti i parcheggi liberi, le iniziative e le manifestazioni sono poche e spesso vengono delocalizzate, non c’è una programmazione sul fronte del commercio e degli eventi.

Per invertire questa tendenza, è fondamentale un impegno congiunto da parte delle istituzioni locali e dei commercianti, ma anche questi ultimi faticano a trovare unità e sono sempre più frammentati.

Così, alla crisi mondiale dovuta alla diffusione del commercio online e all’apertura dei centri commerciali, si aggiungono le problematiche locali che non aiutano le piccole attività del centro che sempre più numerose chiudono i battenti.

L’idea di un centro commerciale tra piazza Vittorio Veneto, Corso Garibaldi e le aree limitrofe, proposta anche dall’attuale assessorato al commercio, resta soltanto un’utopia.

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