Il gruppo di minoranza di Castelnuovo Cilento ha diffuso un manifesto in cui accusa l’attuale amministrazione comunale di «incompetenza e illegittimità nell’approvazione degli equilibri di bilancio». Secondo il gruppo di minoranza, capeggiato da Anna Maria Cerbone, il Consiglio Comunale sarebbe stato convocato illegittimamente in seduta straordinaria per approvare gli equilibri di bilancio, una verifica ordinaria imposta dal TUEL entro il 31 luglio di ogni anno. Il gruppo di minoranza afferma di aver chiesto il rinvio per partecipare correttamente alla votazione, ma ciò non è avvenuto
«Nessun disastro finanziario»
Circa la situazione finanziaria dell’Ente la minoranza è chiara: «Nessun disastro finanziario, nessuna decisione cruciale». Lo dimostrerebbe la relazione del Responsabile Finanziario dalla quale emerge che l’amministrazione precedente ha chiuso con un bilancio attivo e che i debiti attuali sono pari a € 92.036,29.
Non solo: la relazione del Revisore, nominato dalla nuova amministrazione, pure esprime parere favorevole al pareggio di bilancio e accerta l’assenza di debiti fuori bilancio negli ultimi 3 esercizi e l’assenza di rilievi della Corte dei Conti all’Ente.
Da palazzo di città, invece, avevano evidenziato un aumento significativo della spesa corrente tra il 2022 e il 2023, sottolineando la presenza di crediti non riscossi per oltre 3,7 milioni e la presenza di contenziosi che potrebbero portare a debiti significativi. Pronta, anche su questo tema, la replica dell’opposizione: «la spesa corrente è aumentata (per l’aumento dell’energia, a causa del conflitto in Ucraina) e non sono stati tassati i cittadini. Se non per l’aliquota Irpef, tanto criticata». Inoltre «i crediti superano i debiti. Il contenzioso non è un debito fino a sentenza esecutiva!»
Alla luce di ciò, la minoranza si chiede «Perché si urla al disastro? Se così fosse perché sono stati assunti nuovi funzionari a costi esorbitanti?». «Sconfortante e preoccupante è l’assenza di trasparenza e di informazione a danno dei cittadini; la gestione degli uffici e delle casse comunali a livello privatistico e familistico; la presenza di cinque persone estranee (non sono dipendenti, né consiglieri comunali) a cui il sindaco permette di accedere agli uffici»
Il manifesto invita i cittadini ad essere attenti a questa realtà, affermando che non vi sono altre verità se non quelle esposte.