È stata una mattina piovosa e ricca di emozioni contrastanti quella di oggi ad Ogliastro Marina, frazione del Comune di Castellabate. Un paese, che a due mesi dalla scomparsa di Silvia Nowak, vive ancora nell’incertezza di non conoscere l’assassino della 53enne tedesca.
Una Panchina bianca
In suo ricordo, l’associazione “Insieme per Ogliastro”, insieme a tutta la comunità, ha voluto installare una panchina proprio nelle vicinanze del luogo del ritrovamento del corpo, a circa 150 m dall’abitazione che la donna condivideva con il compagno in Via Arena. Il tutto è stato preceduto dalla Santa Messa presso la parrocchia S.Maria delle Grazie alla presenza di molti cittadini. “Chiediamo giustizia dopo due mesi da questo tragico episodio. Vogliamo sapere la verità per lei e per tutti noi. Chiediamo di trovare il colpevole. La nostra quotidianità è cambiata molto da questo triste episodio” fanno sapere alcuni rappresentati dell’Associazione. Esposto anche uno striscione che recita. “Verità, giustizia, responsabilità?”
Kai Dausel
Presente alla cerimonia anche il compagno di Silvia, Kai Dausel, accompagnato dal suo avvocato, Felice Carbone. Il 62enne tedesco, finito nel registro degli indagati per l’omicidio della donna, ha voluto ringraziare tutta Ogliastro per questo gesto di vicinanza e si è mostrato molto commosso dinanzi alla panchina installata in sua memoria. Ma non solo: “Bisogna fare giustizia per Silvia, c’è bisogno di un maggior impegno da parte degli organi competenti per la risoluzione del caso. Non stanno seguendo la pista giusta” ha ribadito il Dausel.