Castellabate, omicidio Silvia Nowak: ecco le accuse della Procura

L'uomo avrebbe ucciso la moglie e successivamente simulato la sua scomparsa

Di Manuel Chiariello

Questa mattina, dopo complesse e articolate indagini, iniziate a seguito della scomparsa di Silvia Nowak, la cittadina tedesca, il cui cadavere fu, poi, rinvenuto semicarbonizzato, in data 18 ottobre a Castellabate, frazione di Ogliastro Marina, i Carabinieri della Compagnia di Agropoli, con il supporto dei militari del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Salerno, hanno eseguito un decreto di fermo, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania, nei confronti del compagno della donna Kai Dausel.

Le accuse

A quest’ultimo sono stati contestati i delitti di omicidio aggravato e distruzione di cadavere. In merito, il provvedimento pre-cautelare, dopo avere attentamente valutato gli alibi proposti nel corso dell’investigazione, dà conto della sussistenza di un quadro di particolare gravità indiziaria a carico dell’indagato.

In particolare, si è ritenuto che l’uomo, nel pomeriggio del 15 ottobre 2024, cagionò la morte della donna, in un luogo isolato (nel bosco confinante con la proprietà Nowak), colpendola reiteratamente con un corpo contundente e tagliente e distruggendone parzialmente il cadavere, con il fuoco.

Dopo l’efferato delitto, l’indagato, secondo la tesi seguita dalla Procura, simulò la scomparsa della vittima. Contestualmente all’esecuzione del decreto, sono iniziate le perquisizioni delegate dall’autorità giudiziaria, presso le dimore in cui il fermato ha vissuto, in epoca successiva all’omicidio.

Kai Duasel aveva già subito in passato una condanna per furto ed era stato indagato per un tentato omicidio.

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