Castellabate, il mistero di Silvia Novak si infittisce. Sul corpo parzialmente carbonizzato anche ferite d’arma da taglio

Nelle prossime ore verrà eseguito l'esame autoptico. Nella giornata di ieri gli inquirenti hanno ascoltato il compagno

Di Manuel Chiariello
Castellabate, il mistero di Silvia Novak si infittisce: sul corpo anche ferite d'arma da taglio

Dopo il ritrovamento del corpo di Silvia Nowak a pochi metri dalla sua abitazione nella quale conviveva insieme al compagno, la chiusura del cerchio sembrava ad un passo. Ma non è affatto così. L’uomo, ritenuto colui che maggiormente poteva fornire elementi utili alle indagini, è stato ascoltato per ore dagli inquirenti all’interno della Caserma dei Carabinieri di Santa Maria di Castellabate. Poi è tornato a casa senza che vi fossero ulteriori sviluppi. Ad affiancare il 62enne il proprio avvocato e un interprete.

Il caso

La donna è stata trovata senza vita e semi carbonizzata, ma a seguito dell’esame esterno sulla salma, disposto dalla Procura di Vallo della Lucania ed effettuato dal medico legale Adamo Maiese, sarebbero state individuate anche alcune ferite riconducibili ad un’arma da taglio, ancora sconosciuta. La 53enne, dunque, potrebbe essere stata prima uccisa, magari a seguito di una colluttazione, e poi il corpo dato alle fiamme dall’assassino per non lasciare tracce.

Dubbi persistono anche sul punto di ritrovamento del corpo, ovvero a 150m dall’abitazione della coppia. Gli inquirenti non escludono che Silvia possa essere stata uccisa in un altro luogo e solo successivamente trascinata lì.

In questi giorni la zona nello specifico era si stata sorvolata da droni, ma i cani molecolari si erano concentrati in altre due aree diverse e più distanti, tra cui anche la fitta pineta di Punta Licosa. Solamente nella prima notte della sparizione, con i volontari della Protezione Civile e dell’Associazione Tommy125, si era battuto a tappeto, via terra, il perimetro in cui è stato poi individuato il corpo senza, però, trovare nulla.

Attesa per l’esame autoptico

Continuano ad essere diverse le ipotesi investigative che stanno impegnando incessantemente le forze dell’ordine. Ogni pista è aperta. A coordinare le indagini il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, Antonio Pizzi.

Sul macabro caso è stato aperto così un fascicolo contro ignoti. Il corpo della vittima, intanto, è stato trasportato presso l’obitorio dell’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania e nelle prossime ore verrà effettuato l’esame autoptico che darà maggiori risposte su quanto realmente avvenuto.

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