Grande partecipazione, questa mattina, lunedì 17 febbraio, presso la Basilica pontificia Santa Maria De Gulia, presso la parrocchia Santa Maria Assunta per i festa di San Costabile Gentilcore, patrono e fondatore di Castellabate.
La celebrazione
Tanti i fedeli presenti per assistere alla celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo di Vallo della Lucania, Monsignor Vincenzo Calvosa. Una ricorrenza molto sentita dalla comunità in un momento particolare che Castellabate si trova a vivere come chiesa giubilare in attesa del prossimo 30 aprile.
La storia
Tra i numerosi meriti di San Costabile Gentilcore si annoverano la fondazione di Castellabate (avvenuta nel 1123 e nel cui nome è anche indicata), la direzione della famosa Abbazia della Santissima Trinità di Cava dei Tirreni, il patrocinio sui marinai dell’abbazia ed infine la protezione degli abitanti dell’amato borgo medievale. Ammirato per il lodevole impegno nell’osservanza della regola di San Benedetto e nell’esercizio della vita monastica, San Costabile è ritenuto un modello esemplare dai confratelli. Fortemente stimato dai suoi superiori egli viene spesso incaricato di seguire importanti trattative per conto dell’abbazia.
Nelle sue innumerevoli vicissitudini il borgo medievale di Castellabate non ha mai smesso di invocare la protezione del Santo Patrono che, soprattutto in circostanze pericolose quali pestilenze, epidemie di colera, incursioni saracene, ha sempre risposto prontamente con amore di padre. Durante un’incursione risalente al 1623, cinque galeoni saraceni si fermano nello specchio d’acqua antistante il promontorio di Castellabate con la minacciosa intenzione di prendere d’assalto il paese. Gli abitanti si rinchiudono nel castello, tremanti di paura per l’imminente attacco.
Sul far della sera settecento capre, con delle fiaccole attaccate alle corna, guidate da un pastore che poi si riconobbe essere San Costabile, muovono verso i galeoni scendendo dalla collina. I pirati, credendo di venire assaliti dalla folla inferocita di quel borgo, si danno alla fuga togliendo gli ormeggi e dileguandosi nel mare buio. Castellabate è salva per il prodigioso intervento di San Costabile, fondatore della città. Il 21 dicembre 1893 Papa Leone XIII, in virtù dell’antichissimo culto, riconosce il titolo di “Santo” ai primi quattro abati della celebre abbazia della Santissima Trinità di Cava dei Tirreni, ovvero Sant’Alferio (fondatore e primo abate), San Leone I, San Pietro I Pappacarbone, San Costabile o Constabile. L’abate cilentano viene solitamente rappresentato nelle immagini con gli abiti da abate e con in testa la mitra dell’abate (che è anche il simbolo della santità).
Nella mano destra regge il pastorale, mentre nella mano sinistra tiene un edificio, che richiama la sua fondazione di Castellabate, sormontato da un giglio che richiama il candore e la purezza della vita del Santo. Il 22 febbraio 1982 San Costabile viene elevato a Patrono secondario della Diocesi di Vallo della Lucania. Nel 2014 per la prima volta l’immagine di San Costabile travalica i confini della sua amata Castellabate e viene portata con tutti gli onori a Vallo della Lucania, per prendere parte alla solenne processione che si tiene in occasione della festa di San Pantaleone, il 27 luglio.
L’incontro con Papa Francesco
Dopo un cammino di riflessione durato tre anni la comunità di Castellabate, accompagnata da don Roberto Guida, si prepara a celebrare il 41º anniversario della nomina di San Costabile a Patrono secondario della Diocesi di Vallo. Il momento culminante di questa gioiosa ricorrenza sarà l’incontro con Papa Francesco.