Una comunità sotto shock, quella di Castellabate, e una morte ancora avvolta nel mistero. Trascorrono le ore dopo il rinvenimento del corpo di Silvia Nowak ad Ogliastro Marina, ma gli interrogativi sul caso continuano ad essere tanti. Tutto ruota attorno all’assassino, non ancora identificato.
L’alibi del compagno regge
Il movente del compagno della vittima, Kai Dausel, ha convinto gli inquirenti dopo diverse ore di interrogatorio data la presenza di alcune telecamere di videosorveglianza che lo ritraggono dormire all’esterno della villetta nella quale conviveva con la donna nell’esatto momento in cui la stessa è stata ripresa mentre fuoriusciva di casa, prima di scomparire nel nulla. Almeno per il momento, dunque, il 63enne tedesco è a piede libero.
Abitazione sotto setaccio
La coppia di nazionalità tedesca si era trasferita da diversi anni in Via Arena, ad Ogliastro Marina nel Comune di Castellabate, in una villetta immersa nel verde. La stessa abitazione, nella giornata di ieri è stata perquisita nei minimi dettagli dalle militari del Sis (Servizio Investigazioni Scientifiche) a caccia di tracce e prove utili a ricostruire la vicenda.
Da qui è stato prelevato il computer di proprietà di Silvia, mentre la casa, l’automobile la roulette presenti nel giardino sono state sottoposte a sequestro probatorio.
Difficoltà nel riconoscere il corpo
Il corpo di Silvia è stato ritrovato quasi completamente carbonizzato a 150m dalla sua abitazione ed è stato trasportato presso l’Obitorio dell’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Qui non è stato ancora possibile riconoscerne l’identità, dato gli evidenti segni di bruciatura su volto, piedi e schiena ma anche per via della sua posizione a pancia sotto.
Attesa per l’autopsia
Il corpo dovrà essere spostato e vi sarà un altro esame lunedì mattina, poco prima dell’autopsia che sarà fondamentale per le sorti delle indagini. Solo in questo caso sarà davvero possibile capire come la 53enne tedesca abbia perso la vita, se ci siano state delle colluttazioni ed altri segni di lesioni d’arma da taglio già evidenziate da un primo esame esterno eseguito dal medico legale, Adamo Maiese.
Indagini in corso
Nelle ultime ore era circolata anche la possibilità di un coinvolgimento di una pista tedesca. Silvia, infatti, aveva avuto un ex marito anche in Germania e sarebbe stata vittima di violenze, ma quest’ipotesi è stata smentita. Attualmente si continua sulla strada del femminicidio e gli inquirenti non escludono nessun tipo di traccia.
Nel frattempo emergono ulteriori dettagli sulla mattinata di venerdì 18 ottobre, giorno del ritrovamento del corpo.
Il ritrovamento
Dopo ripetute ricerche a tappeto della zona, ad accorgersi del cadavere è stato Luigi De Marco, vice comandante della Polizia Locale: “Mi sono accorto di alcune bruciature presenti sul terreno e le ho seguite fino a trovarmi davanti il corpo rannicchiato. È stata una scena spaventosa”, le sue dichiarazioni.