Sono trascorse ormai due settimane esatte da quel martedì 15 ottobre in cui Silvia Nowak lasciò per l’ultima volta la sua abitazione ad Ogliastro Marina prima di scomparire nel nulla, venendo ritrovata senza vita, semi carbonizzata e in stato di decomposizione, il venerdì seguente. Un omicidio che è diventato, per ora, un vero e proprio rebus da sciogliere per gli inquirenti e che ha lasciato in tutta la comunità un senso di forte smarrimento
Nuovi sopralluoghi
Continuano ad essere molti i punti interrogativi da risolvere. Ieri ci sono stati nuovi sopralluoghi nei pressi della pineta dove il corpo di Silvia è stato scoperto, a circa 100 metri dalla villetta che condivideva con il compagno Kai.
Per l’occasione è stato utilizzato anche un drone che ha sorvolato l’intera area di riferimento. Gli investigatori sono ancora a caccia di qualche elemento utile a mettere insieme tutti quei tasselli che possano ricondurre all’identikit dell’assassino.
Se la pista che porta al convivente della Nowak, suo connazionale, al momento non ha trovato particolari riscontri, sono diversi gli scenari ancor più inquietanti che si stanno facendo strada con insistenza. La donna sembrerebbe essere stata uccisa nell’immediatezza della sua scomparsa, probabilmente da qualcuno che lei stessa conoscenza bene.
Non a caso, la 53enne era uscita di casa senza alcun tipo di effetto personale, ma solo con una ciotola e un guinzaglio. Aspetti che lasciano ipotizzare che Silvia avesse in programma un incontro con qualcuno. Entrambi questi due oggetti, però, così come le possibili armi del delitto (pare una pietra con la quale è stata colpita alla testa e un oggetto contundente con cui è stata ferita più volte all’addome) non sono stati ancora ritrovati.
Interrogatori
Proseguono, intanto, anche gli interrogatori in caserma da parte di persone vicine alla coppia, ma anche di coloro i quali hanno preso parte alle ricerche sin dalle prime ore.
La comunità di Ogliastro Marina è in fermento e attende con ansia lo sviluppo del caso. Nel frattempo, continuano a rincorrersi voci su presunte persone coinvolte nella vicenda e dall’avvocato di Silvia e Kai, dott. Felice Carbone, arriva un appello: “Il mio invito è quello di essere cauti nelle dichiarazioni che si rilasciano. Esse, infatti, gettano nel panico la popolazione e soprattutto invece che aiutare le indagini, rischiano di ostacolarle”.