Nella giornata di ieri presso il Tribunale di Salerno si è tenuta l’udienza di riesame per Kai Dausel, il 62enne tedesco accusato dell’omicidio della sua compagna, Silvia Nowak, ad Ogliastro Marina nel Comune di Castellabate. L’uomo, in carcere dallo scorso 16 dicembre, ha continuato a ribadire la propria innocenza davanti ai giudici chiedendo, però, di restare nella struttura penitenziaria di Ariano Irpino dove è detenuto per ricevere delle cure mediche necessarie ad affrontare alcuni problemi di salute riscontrati da diversi anni.
Le mosse della difesa
L’avvocato Felice Carbone, legale difensore del Dausel, ha espresso alcune presunte incongruenze tra le accuse mosse dalla Procura nei confronti dell’uomo. Dalle tracce ematiche non databili ritrovate su uno dei paletti in legno che delimitano l’abitazione dalla pineta dove poi è stato rinvenuto il corpo della Nowak, ai graffi sul corpo del 62enne tedesco che sarebbero riconducibili alla presenza dei cani della coppia nella villetta di Ogliastro.
Perplessità sull’arma del delitto
Dubbi sono stati evidenziati anche per quanto riguarda l’arma del delitto, una possibile ascia sequestrata sulla quale non sono state ritrovate tracce ematiche, e sulle fasi di ricerca nei giorni seguenti alla scomparsa di Silvia con i cani molecolari che si erano soffermati in alcune aree specifiche non sottoposte a sequestro.
L’avvocato ha richiesto, dunque, un’ulteriore indagine suppletiva per fare piena chiarezza su questi aspetti che, a giudizio della difesa, rappresenterebbero delle lacune all’interno del quadro inquisitorio tracciato dagli investigatori. La Procura, a sua volta, ribadisce gli elementi di imputazione che vedono l’uomo accusato di omicidio aggravato e distruzione di cadavere.