Castellabate, caso Nowak, dubbi sull’alibi del compagno. Nessun video lo ritrarrebbe dormire fuori casa

Non esisterebbe nessuna telecamera che riprende dormire Kai Dausel, compagno della 53enne tedesca, mentre la donna esce di casa

Di Manuel Chiariello
Castellabate, caso Nowak, dubbi sull'alibi del compagno

Dubbi ed incertezze affliggono il giallo dell’assassinio di Silvia Nowak ad Ogliastro Marina. L’ultima indiscrezione che filtra dalle indagini dirette dalla Procura di Vallo della Lucania, sarebbe clamorosa. Non esisterebbe nessuna telecamera che riprende dormire Kai Dausel, compagno della 53enne tedesca, mentre la donna esce di casa intorno alle ore 16 di martedì 15 ottobre, giorno della scomparsa.

Il caso

Si tratterebbe di un colpo di scena che potrebbe mettere in discussione l’alibi dell’uomo. C’è però anche una testimonianza che alimenterebbe l’ipotesi che il 62enne stesse riposando all’esterno della villetta nei momenti della scomparsa. Questa deriva dalla coppia di amici tedeschi con la quale Silvia e Kai avevano pranzato prima di lasciare l’abitazione in Via Arena intorno alle 15. Da qui in poi ci sarebbe un buco temporale che conduce alle 17.30, momento in cui da un’altra telecamera è possibile vedere Kai, preoccupato per il mancato ritorno della compagna, chiedere aiuto ad un suo vicino ristoratore. L’uomo comunque continua a dichiararsi innocente, negando un coinvolgimento nel brutale omicidio. Al momento, dai riscontri effettuati, non emergerebbero prove contro la sua estraneità ai fatti.

Il cerchio si stringe

Gli investigatori continuano a vagliare diverse piste ma fanno anche trapelare che il cerchio attorno al killer si stia chiudendo. Sono ore molto delicate e fondamentali per la risoluzione del caso. Quest’oggi, infatti, un consulente della Procura analizzerà il cellulare della vittima, a caccia di informazioni utili a ricostruire le ultime ore di vita della donna e alla scoperta, magari, di cosa l’abbia portata a lasciare l’abitazione con solo un guinzaglio e una ciotola piena. Intanto si attende il via libera per liberare la salma e consentire il rito funebre che si terrà nel paese natio di Silvia, in Germania, tra l’affetto di una sconvolta famiglia.

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