Giornata importante per provare a risolvere il giallo della morte di Silvia Nowak ad Ogliastro Marina, nel Comune di Castellabate. Questa mattina, dopo aver svolto l’esame del dna per confermare ufficialmente l’identità del corpo, è stata eseguita l’autopsia che potrà dare informazioni essenziali sul caso. Il medico legale Adamo Maiese non si sbottona. I risultati degli esami si conosceranno nelle prossime settimane. Intanto il compagno ha riconosciuto il cadavere.
I dubbi
Intanto, come confermato già dalla tac effettuata sul cadavere della donna trovato semi carbonizzato e in stato di decomposizione, erano presenti fratture al polso destro e alla testa. Tutto lascia presagire che l’assassino abbia cercato di dare fuoco alla 53enne tedesca dopo averla uccisa magari in seguito ad una violenza. Ipotesi confermata dalla presenza di alcune lesioni che potrebbero essere state comportate dall’utilizzo di un’arma da taglio, non ancora ritrovata.
Giallo sul luogo del ritrovamento
Il mistero, però, ruota tutto attorno alla posizione del corpo al momento del ritrovamento a 150m dalla sua abitazione in Via Arena, ad Ogliastro Marina. Sul terreno, fitto di sterpaglie ma comunque percorribile, sono stati individuati evidenti segni di bruciatura, possibile conferma che la donna sia stata trascinata sul luogo dove poi il corpo è stato trovato.
Sul caso sono ascoltati nella Caserma dei Carabinieri di Santa Maria anche alcuni dei volontari e gli uomini della Protezione Civile che hanno preso parte, sin da subito, alle ricerche. La zona del ritrovamento è stata battuta con l’utilizzo di droni, ma non dei cani molecolari che, seguendo la traccia della donna, si erano soffermati su due aree nello specifico: la pineta di Punta Licosa e un luogo qualche metro più distante dall’effettivo ritrovamento.
Indagini
A coordinare le indagini il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, Antonio Pizzi, con i Carabinieri della Compagnia di Agropoli e della stazione di Santa Maria di Castellabate.
Dall’esame autoptico di questa mattina emergerà sicuramente qualche dettaglio importante ai fini della ricostruzione della tragica vicenda. Il compagno di Silvia, Kai Dausel, ribadisce la sua estraneità ai fatti, forte della presenza di una telecamera di video sorveglianza che lo immortala mentre dorme all’esterno della villetta della coppia nel momento della scomparsa della donna. Intanto un’intera comunità aspetta con il fiato sospeso.