Caso Esselunga: spot emozionale o dai “colori” politici?”

Cosa ne pensano i nostri utenti sullo spot che sta facendo parlare l'Italia?

Di Chiara Esposito

“Uscire dagli stereotipi” è stata questa la scelta del registra dello spot dell’Esselunga, o meglio cortometraggio, che in questi giorni sta tenendo banco in tutte le trasmissioni, giornali e pagine social d’Italia. “La Pesca”, è questo il nome scelto dal francese Rudi Rosenberg che ha messo in scena lo script insieme ai due direttori creativi, dell’agenzia newyorkese Small, Luca Pannese e Luca Lorenzini.

Le polemiche

Come ogni cosa ormai che accade nel nostro Bel Paese, anche la pubblicità promozionale di una nota catena di supermercati, è diventato un caso politico sul quale argomentare e prendere posizioni. Già perché un conto è quando a farlo è il mondo social, un altro è quando ad esprimersi è il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni parte del suo parterre e le opposizioni.

E tra polemiche e meme divertenti, i partiti sono poi riusciti a farla da protagonista. Per la Meloni il video, con una bambina proveniente da una famiglia con genitori separati o in difficoltà, è “splendido e commovente”, per Salvini è “poesia” mentre per il fronte progressista, è impensabile che un premier parli di commozione anziché dire quanto meno una parola sul carrello della spesa di milioni italiani, separati e non, perché “per loro anche una pesca rischia di diventare un lusso”. Più duro Calenda che afferma il solo avvio della discussione dimostra che “siamo degni dell’annientamento”. Chi invece non ha espresso parola è la Shlein che fa sapere di non aver ancora visto lo spot, ma considerata la sua “viralità”, (basti pensare che ha generato 136K menzioni e 2,5 milioni di interazioni), alcuni del partito democratico definiscono quello della segretaria un autogoal social.

I risultati del sondaggio

Tralasciano, o forse no, i colori politici secondo il 64% dei nostri utenti lo spot è commovente, tratta tematiche attuali che si distaccano dall’ormai superato famiglia del “Mulino Bianco”, la restante parte (36%) trova che sia un endorsement alla famiglia tradizionale.

Ma qual è secondo alcuni la verità?

Il discorso politico, non è poi così sbagliato, pare infatti, secondo la Lucarelli che l’azienda Esselunga abbia finanziato le campagne politiche di alcuni partiti di destra e quindi ci si chiede: il nesso tra la famiglia tradizionale e il reparto dell’ortofrutta di un supermercato, qual è? E perché alcuni esponenti del Governo, con i tanti problemi che affliggono il Paese, decidono di cavalcare l’onda mediatica di una semplice pesca? Le risposte sono ovviamente personali, ma non per questo scontate. Ciò che è certo è che l’Esselunga è riuscita nell’intento di far parlare di sé.

E brava la piccola Emma!

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