La situazione delle carceri in Campania è critica, caratterizzata da grave carenza di personale, elevata pericolosità, sovraffollamento allarmante e una sanità definita “precaria” dal Garante regionale dei detenuti, Samuele Ciambriello.
Durante la presentazione della sua relazione annuale a Napoli, Ciambriello ha fornito dati impietosi che evidenziano un sistema penitenziario regionale sempre più in affanno. In questa logica perversa, la casa circondariale di Salerno/Fuorni si colloca al terzo posto tra gli istituti di pena campani con il maggior tasso di sovraffollamento, raggiungendo un surplus di detenuti pari al 154,18% rispetto al limite massimo consentito.
Sovraffollamento generalizzato e mancate alternative alla detenzione
Questo dato preoccupante per il carcere di Salerno riflette una condizione diffusa in tutti i penitenziari della regione. Secondo le rilevazioni dello scorso dicembre, i 15 istituti penitenziari della Campania ospitavano 7.509 detenuti (di cui 892 stranieri e 349 donne) a fronte di una disponibilità regolare di soli 5.584 posti. Ciambriello ha sottolineato come questo sovraffollamento potrebbe essere significativamente ridotto considerando che 2.706 detenuti hanno una pena residua inferiore ai tre anni. «Possibile che – si domanda Ciambriello – nonostante tali residui di pene e pene lievi e lievissime, non si riesca ad aumentare la percentuale di coloro che possono scontare la pena fuori dal carcere attraverso il ricorso a misure alternative? Cosa questa che oltre a corrispondere ad un atto di giustizia, diminuirebbe di molto il sovraffollamento e l’attuale struttura dei costi».
Carenza di personale di polizia penitenziaria: un controsenso numerico
Parallelamente all’aumento del numero di detenuti, si registra una diminuzione del personale in servizio nelle carceri campane. La relazione del Garante Ciambriello ha evidenziato come, a fronte di una pianta organica di 3.706 agenti, gli effettivi presenti siano solamente 3.265. Analizzando la distribuzione del personale tra i vari istituti, Ciambriello ha spiegato: «Volendo fare un raffronto tra i vari istituti – spiega ancora il garante campano – ciò che colpisce è sicuramente che al primo posto per agenti in pianta organica troviamo il carcere di Secondigliano, con 951 agenti, ma effettivamente presenti 732, un divario di 219 agenti. A seguire abbiamo il carcere di Poggioreale con 828 agenti in pianta organica, 685 effettivamente presenti, con un divario di 143. A completare il “podio” il carcere di Santa Maria Capua Vetere, con 460 agenti in pianta organica, effettivamente presenti sono 398, con una differenza di 62». Per quanto riguarda Salerno, i dati indicano una carenza di personale di polizia penitenziaria pari al 10% rispetto alla pianta organica.
Emergenza sanitaria e aumento di eventi critici nelle carceri
Oltre al sovraffollamento e alla carenza di personale, le carceri campane continuano a fronteggiare problemi cronici come aggressioni e altri eventi critici, con un totale di 4.135 infrazioni disciplinari registrate. Anche in questo contesto, il carcere di Salerno si distingue negativamente con 312 episodi e un suicidio nel corso dell’anno precedente. Tuttavia, a destare maggiore preoccupazione è la sanità penitenziaria, definita da Ciambriello come una «vera e propria emergenza». «Quella della salute in carcere – tuona Ciambriello – può definirsi una vera e propria emergenza. Sono in aumento i casi di tubercolosi, di epatite e di tumori e si amplia, in maniera esponenziale, il disagio psichico. Continuiamo ad assistere ad una crescita di patologie psichiche e metaboliche; inoltre, si confermano anche una notevole diffusione delle patologie infettive, così come i casi di tossicodipendenza che possiamo stimare oltre il 30%. Allo stato, inoltre, non esiste nemmeno un registro che certifichi in maniera precisa il numero dei malati e la frequenza delle diverse patologie ».
Raddoppio dei detenuti minorenni: un’emergenza nazionale e regionale
Infine, la relazione del Garante ha evidenziato un altro dato allarmante: il raddoppio dei detenuti minorenni negli ultimi anni a livello nazionale. «Sempre di più quella dei minori – conclude Ciambriello appare essere un’emergenza; sia in Italia che nella nostra regione».