Il Comune di Capaccio Paestum è ancora al centro di una bufera. Federica Turi, ingegnere agropolese responsabile dell’Area Manutenzioni, ha rassegnato le dimissioni. La sua decisione arriva in seguito al suo coinvolgimento nel secondo filone dell’inchiesta sul “sistema Alfieri”, che indaga su presunti appalti pilotati per opere come il sottopasso di Paestum ma anche sulla Fondovalle Calore e l’Aversana.
Un’altra uscita di scena
La scelta di Turi si aggiunge a una serie di altre uscite di scena nell’apparato burocratico comunale. Negli scorsi mesi, era finito ai domiciliari Carmine Greco, responsabile dell’Area Servizi Cimiteriali e Pubblica illuminazione. Nell’inchiesta Alfieri era coinvolto anche Giovanni Vito Bello, funzionario dell’Area Lavori Pubblici. Problemi anche per Francesco Sorrentino, funzionario dell’Area Contabilità e Finanze, sospeso da un altro comune (Cava dei Tirreni) a causa di presunte anomalie relative a trasferimenti di denaro.
Un Comune in difficoltà
La situazione del Comune di Capaccio Paestum appare sempre più complessa. L’inchiesta sul “sistema Alfieri” ha messo in luce presunte irregolarità nell’ambito di un sistema di gestione degli appalti poco trasparente.
Inoltre, la politica capaccese è alle prese con un piano di riequilibrio finanziario per far fronte a un disavanzo di 41 milioni di euro.
Le dimissioni di Scariati
Anche in Consiglio comunale si registrano tensioni. Il consigliere Gianfranco Masiello ha rassegnato le dimissioni. Prossimo a farlo potrebbe essere Antonio Scariati che ha lasciato il suo ruolo nell’assise dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento
Attacchi dal Pd
Intanto sull’arresto di Alfieri è intervenuto anche Sandro Ruotolo, europarlamentare del Pd. Il caso del sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia, dice, “è la dimostrazione che purtroppo il Pd è ancora un partito che ha delle clientele. Evidentemente il commissariamento non è ancora bastato, anzi”.