Dopo un iter giudiziario durato dodici anni, si è concluso martedì 28 novembre 2023, il processo a carico di tre carabinieri di origini cilentane accusati, in concorso con altri, di favorire l’attività di reclutamento e sfruttamento della prostituzione all’interno di un noto locale di Capaccio Paestum.
La sentenza di assoluzione
La sentenza, emessa dai giudici del Collegio della Terza Sezione penale del Tribunale Ordinario di Salerno, presidente Gabriella Passaro, ha assolto gli imputati da tutte le accuse loro ascritte perché il fatto non sussiste.
Finisce un incubo durato anni a carico dei tre militari dell’arma dei carabinieri, dalla condotta irreprensibile, che hanno dovuto subire l’onta di un processo basato su accuse totalmente infondate, che tuttavia ne hanno fortemente condizionato la carriera.
Il processo
L’editto accusatorio, peraltro già fragile all’esito delle indagini, si è ulteriormente indebolito nel corso dell’istruttoria dibattimentale. Totale insufficienza e parziale inutilizzabilità di alcuni dati probatori alla base della decisione.
Il Collegio ha accolto la linea difensiva, peraltro condivisa dallo stesso Pubblico Ministero durante discussione, sostenuta dall’avv. Graziano Barbato e dall’avv. Vincenzo Speranza per F.A., dall’avv. Giuseppe Gugliucci per F.G., dall’avv. Giovanni Concilio per M.R. e dall’avv. Claudio Fusco per V.V.
Martedì dunque la fine di un processo durato oltre un decennio, troppo per riparare ad incalcolabili danni di immagine provocati da una clamorosa vicenda giudiziaria.