Capaccio Paestum, dal centro-destra assist ad Alfieri: coalizione spaccata

La scelta di candidare l'ex segretario del Pd Emanuele Sica sta destando non poche polemiche tra i fedelissimi del centro-destra

Di Ernesto Rocco

La scelta di affidare il ruolo di candidato sindaco del centro – destra di Capaccio Paestum ad Emanuele Sica, ex segretario Pd, sta destando non poche polemiche. Nonostante le rassicurazioni del commissario di Fratelli d’Italia, Claudio Pignataro, la destra capaccese ha fornito un ulteriore assist al sindaco uscente Franco Alfieri che tutti i rumors danno per riconfermato con un’ampia percentuale di preferenze.

La situazione nel centro-destra

Inizialmente il candidato unitario della coalizione attualmente al governo doveva essere Pasquale Quaglia, poi si è virato su Sica, una scelta che ha provocato uno tsunami anche tra quanti erano pronti a candidarsi nelle liste come aspiranti consiglieri comunali.

Partiti divisi

Mal di pancia si segnalano nella Lega, in Forza Italia, Noi Moderati e nella stessa Fratelli d’Italia, smentite di rito a parte.

Nel partito di Salvini è Giovanni Licinio a manifestare malcontento. Critici anche i forzisti Enzo e Franco Sica, mentre Domenico Vecchio, annunciato inizialmente come candidato sindaco di Noi Moderati, ha affidato ai social le sue perplessità: «Gli esponenti del partito di FI, Fratelli d’Italia e Lega non hanno voluto manifestare il favore per me ritenendo innanzitutto che non avrei portato molti consensi elettorali e per un’avversione e ostilità verso la mia persona. Averli conosciuti in questo contesto politico mi è servito molto. Auguro il meglio per il popolo di Capaccio Paestum», spiega in una nota.

A gettare acqua sul fuoco Teresa Basile, dirigente provinciale e commissario cittadino di Noi Moderati che sottolinea l’importanza di avere una lista del partito in competizione alle prossime amministrative.

«Scendere in campo alle prossime elezioni amministrative a Capaccio Paestum, per dare forza alla lista Noi Moderati, è stata la scelta più naturale possibile, un atto di responsabilità», dice. «La mia candidatura non nasce per garantire le quote rosa all’interno della lista – conclude la Basile – Quando si riveste un ruolo politico e il partito chiama bisogna essere sempre presente, mettendoci la faccia”.

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