Il passo indietro alla fine è arrivato. Pasquale Quaglia, non essendo riuscito a trovare il giusto apporto da parte dei partiti, alla fine ha preso la decisione più opportuna: allearsi con l’altra candidata espressione del centro-destra, Simona Corradino. Sarà lei, quindi, a concorrere come primo cittadino di Capaccio Paestum. L’accordo politico è arrivato nella giornata di ieri. La Corradino rappresenta novità e rinnovamento, valori ritenuti indispensabili per il rilancio della città che però non incarnava Quaglia.
Accordo Quaglia – Corradino
La delegazione delle liste di Pasquale Quaglia parla chiaro: “Abbiamo individuato e proponiamo il sindaco giusto e condiviso nella persona di Simona Corradino, avvocato di fama, amministrativista per giunta, residente da sempre a Capaccio, finalmente una donna! Il rispetto della volontà popolare sarà assicurato dal programma elettorale comune e dalla pari dignità di rappresentanza delle forze della coalizione”.
La scelta di Carmine Caramante
Per un alleato che la Corradino ha guadagnato ce n’è però uno che perde. Carmine Caramante, dopo essere stato uno dei promotori della candidatura dell’avvocato capaccese, ha scelto di cambiare direzione e presentarsi nuovamente da solo: “nei mesi scorsi, e in particolare nelle ultime settimane, ho sempre cercato di dare il mio contributo per una soluzione unitaria tra liste civiche e partiti del centrodestra, arrivando finanche a sostenere pubblicamente altre candidature a Sindaco nella speranza di una ricercata e trovata unità. Preso atto che, per motivi non dipendenti dalla mia volontà, questa coesione auspicata fin dall’inizio non ha preso forma, ho deciso di accettare l’invito di numerose amiche, amici e simpatizzanti a scendere in campo come candidato Sindaco appoggiato già da 3 liste civiche (Niente paura; Libertà è partecipazione; Primavera) che tutt’ora sono e restano in aperto dialogo con partiti, movimenti ed associazioni interessate ad aderire al progetto politico”.
Sul programma Caramante è chiaro: “è un patto emotivo e sociale. Per chi ha bisogno di un’istituzione che abbia un volto umano. Un programma che parte dagli ultimi, per arrivare a tutti. Perché la vera crescita è quella che non lascia nessuno indietro. Insomma, è un programma che parla di politica, perché ne siamo capaci e perché adesso c’è bisogno di costruire e non demolire. Niente paura, torneremo grandi”.