Era stato oggetto di un’interrogazione parlamentare da parte del parlamentare di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone. Ora Giuseppe Capozzolo lascia il suo incarico al comune di Capaccio Paestum. Il funzionario agropolese era stato individuato dalla giunta capaccese poco prima dello scioglimento del consiglio, per guidare part-time l’Area Finanziaria. Una tempistica che il senatore Iannone aveva chiesto finanche in parlamento di attenzionare, sollecitando il commissario prefettizio Davide Lo Castro a revocare l’incarico.
La posizione di Capozzolo
Ora, anche alla luce dell’ulteriore terremoto giudiziario che si è registrato a Capaccio Paestum, lo stesso Capozzolo ha scelto di fare un passo indietro, non mancando di replicare alle accuse del parlamentare:
“Il Senatore Iannone, politico di lungo corso, prima di scrivere tale interrogazione avrebbe potuto informarsi in maniera completa sulla mia persona, sulla mia esperienza e competenza, nonché sull’oggetto e consistenza del procedimento per peculato che mi ritrovo con rammarico ad affrontare.
Il mio senso del dovere istituzionale, la mia esperienza professionale, mi hanno portato ad accettare questa sfida in un comune in condizioni di pre dissesto per errata gestione della contabilità armonizzata sin dal 2015. Davanti a tali infamanti illazioni, riportate addirittura in questa interrogazione parlamentare, e diffuse a mezzo social e organi di stampa, ho preso la decisione di lasciare il destino della gestione economica finanziaria della città di Capaccio Paestum a chi sarà magari più idoneo di me, e mi auguro più bravo! Riservandomi, di adire alle vie legali per tutelare la mia immagine e la mia reputazione personale e professionale”.
Capozzolo, poi, ripercorra la sua carriera politica:
“Io sono stato uno di quei Nostri giovani di cui tanto si parla, cresciuto con sani principi, Laurea, Master in gestione di Aziende Pubbliche, Dottore Commercialista e Revisore Contabile, costretto ad abbandonare la propria terra per andare a vincere un concorso pubblico a Sesto Fiorentino (FI), ma ritornato caparbiamente nel 2010 per dedicare con amore e abnegazione la vita a servizio della cosa pubblica. Purtroppo il Nostro Cilento è vittima di un delirio di giustizialismo, per il quale si è pronti a condannare le persone a mezzo social senza conoscere niente, a predicare la propria idea come bene comune in una sorta di fascismo intellettuale che demolisce la democrazia”.
“Sono queste persone piene di livore e cattiveria che non vogliono bene al Territorio e che anzi lo distruggono in un meccanismo autolesionista”, prosegue il funzionario che conclude ringraziando il segretario del comune capaccese e il commissario prefettizio “per avermi dato fiducia il primo giorno che l’ho incontrato, quando gli ho rappresentato di essere stato il responsabile finanziario di Alfieri ad Agropoli, rimettendo il mio incarico nelle sue mani. Non mi resta che fare un in bocca al lupo alla Città di Capaccio Paestum e ai colleghi augurandogli di superare presto questo momento”.