Migliaia di tessere del Pd a rischio d’invalidamento. È quanto riferiscono le agenzie di stampa. A Napoli se ne conterebbero un migliaio e molti di più i dubbi sarebbero che riguardano Salerno. Non indenne da ombre anche la situazione di Avellino e Caserta.
Le commissioni di garanzia sono ancora al lavoro, ma le notizie trapelano hanno spinto i candidati in corsa per la segreteria nazionale a scendere in campo, invocando la massima trasparenza.
Le anomalie
Le anomalie sarebbero molteplici, a partire da un aumento esponenziale dei tesserati rispetto al 2020.
Francesco Boccia, commissario uscente del partito in Campania, ha chiesto controlli rigorosi. “Sul tesseramento vanno garantiti trasparenza e rigore. Ogni anomalia va immediatamente risolta. Sobrietà e trasparenza sono i primi requisiti del Pd che vogliamo“, dice Stefano Bonaccini, sostenuto da De Luca e dalla classe dirigente del Pd in Campania.
“Non accetteremo i giochi dei signori delle tessere – dice invece Elly Schlein – è anche questo un modo di cambiare il partito, specie in alcuni territori dove il partito è diventato quello del potere per il potere”.
“Difendiamo l’onestà di un partito che deve risalire il sentiero e costruire l’alternativa alla destra”, è l’appello di Gianni Cuperlo.
La situazione del salernitano
Ci va giù duro Sandro Ruotolo, ex senatore ed oggi nel comitato della Schlein che pone l’accento sui congressi svoltisi nel salernitano che sarebbero stati convocati in maniera irregolare. Questi, infatti, non sarebbero stati pubblicizzati con le 48 ore di anticipo previste dal regolamento. “Ma cosa c’è da nascondere? Ma perché non è possibile rispettare le regole come nel resto d’Italia?”. Così Ruotolo.