L’inizio del nuovo anno scolastico in provincia di Salerno è segnato da una duplice novità: l’aumento delle classi plurime e la nascita di nuovi istituti omnicomprensivi. Queste decisioni, dettate dal calo demografico che sta colpendo soprattutto le scuole dell’infanzia e primarie, rappresentano un tentativo di adattamento alle nuove esigenze del territorio.
I dati sono allarmanti: rispetto allo scorso anno, si prevede una diminuzione di oltre 1.200 alunni nelle scuole dell’infanzia e primarie salernitane. Questo calo demografico ha costretto la Regione a ridisegnare il panorama scolastico, autorizzando la formazione di numerose classi plurime.
Le pluriclassi, un ritorno al passato?
Ben 117 plessi della provincia ospiteranno pluriclassi che accoglieranno alunni di età diverse. Questa soluzione, se da un lato permette di garantire il diritto allo studio anche nei comuni più piccoli, dall’altro pone delle sfide in termini di organizzazione didattica e gestione delle risorse umane.
Le classi plurime non sono più un fenomeno esclusivo delle aree interne, in particolare del CIlento. Anche comuni come Baronissi, Scafati e Cava de’ Tirreni hanno dovuto fare i conti con questa realtà, istituendo classi plurime in alcuni plessi scolastici.
A Piaggine sono autorizzate 2 pluriclassi, come a Bellosguardo, Monte San Giacomo, Rofrano, Alfano, Montano Antilia, Montesano sulla Marcellana, Perdifumo, Rutino, Stio, Ricigliano, Aquara, Cannalonga, San Mauro Cilento, Lentiscosa, Felitto.
La nascita degli istituti omnicomprensivi
Un’altra novità importante riguarda la nascita di nuovi istituti omnicomprensivi. L’obiettivo è quello di creare delle realtà scolastiche più grandi e più efficienti, in grado di offrire un’offerta formativa completa che va dalla scuola dell’infanzia al liceo.
Inaugurati l’omnicomprensivo Epicarmo Corbino di Contursi Terme, l’omnicomprensivo Sacco di Sant’Arsenio, l’omnicomprensivo di Polla e, per finire, l’omnicomprensivo di Roccadaspide, nato dall’unione dello storico istituto superiore Parmenide di Roccadaspide col comprensivo di Roccadaspide.
In questo modo, si punta a rafforzare l’offerta educativa nei territori e a contrastare la desertificazione scolastica.