Cadavere ritrovato in un bosco: «È stato omicidio»

Cadavere di un uomo ritrovato in un bosco. Quel corpo ora ha un'identità e si indaga per omicidio volontario

Di Carlo Adinolfi

Cadavere ritrovato in un bosco, fu omicidio. L’episodio l’8 febbraio 2022. A distanza di un anno dal ritrovamento di ossa umane in contrada Padula, a Palomonte, le indagini dei carabinieri della compagnia di Eboli, guidata dal capitano Emanuele Tanzilli, hanno portato ad aprire un fascicolo contro ignoti per omicidio volontario.

La storia

Nel febbraio dello scorso anno furono due cani di una allevatrice della zona a ritrovare i resti di un uomo, poi identificato come Gurinder Sing, di 35 anni, di origine indiana.

I cani che accompagnavano la donna al pascolo inizialmente intercettarono soltanto il teschio, le indagini delle forze dell’ordine permisero di ritrovare gli altri resti del cadavere. Erano ormai in stato di decomposizione a ridosso del Vallone Vonghia, al confine con Contursi.

Le indagini

Probabilmente erano rimasti lì da tempo, alla mercé di animali selvatici. L’autopsia e gli esami sul corpo hanno permesso di ricostruire la morte violenta dell’uomo e di arrivare ad identificarne l’identità.

Sul luogo del ritrovamento del corpo intervennero anche gli uomini della scientifica del comando provinciale dei carabinieri e i militari del Ris.

I resti del cadavere sono ancora presso l’obitorio dell’ospedale Santa Maria della Speranza di Battipaglia. L’uomo potrebbe essere stato ucciso e poi gettato nel Vallone nel tentativo di occultarne il cadavere. Ora si cerca di fare luce sui responsabili del delitto.

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