Continua a far discutere l’ipotesi di una bretella Agropoli – Eboli. Un’opera attesa dai cittadini del Cilento che la considerano strategica per lo sviluppo del territorio, ma che sta generando malumori tra alcuni rappresentanti dei centri della piana del Sele. Ora anche da Capaccio Paestum si alza qualche voce contraria. È quella Rosario Francia, commissario UDC Capaccio Paestum, Cilento e Vallo di Diano. Da parte sua l’allarme per quella che definisce un’inutile colata di cemento della Bretella Eboli – Mattine.
Le critiche al progetto
Così esordisce Francia:
Abbiamo più volte ribadito che il territorio di Capaccio Paestum, e in generale quello della Piana del Sele e del Cilento, non ha bisogno di nuovo cemento o di interventi invasivi ma di tutela delle sue risorse ambientali e paesaggistiche che lo rendono unico
Secondo l’esponente dell’Unione di Centro:
Sviluppo non vuol dire fare opere senza senso, piastrellare tratti di spiaggia, abbattere alberi per creare posti per le auto, colare cemento per marciapiedi che già esistevano. Noi siamo per il Progresso, che vuol dire opere ed interventi che valorizzano il territorio nel rispetto del suo ambiente e del suo ecosistema. All’Amministrazione Alfieri manca una visione organica del territorio, una strategia complessiva che porti ad operare e realizzare interventi che realmente si connettano con il tessuto dei luoghi.
Il “no” alla bretella Eboli – Agropoli
Poi sulla bretella:
L’ultima minaccia di voler spendere centinaia e centinaia di milioni di euro per una strada sopraelevata di 32 km che spacca in due l’intera campagna da Eboli fino a Bivio Mattine è l’apoteosi del disastro. Cancellare ettari ed ettari di terreno per una strada che, è stato ampiamente dimostrato, non servirà a nulla se non a cementificare una Piana che è già a grave rischio idrogeologico
L’Udc esprime preoccupazione e annuncia:
Lotteremo per fermare questo progetto e per far dirottare questi ingenti fondi su alternative alla mobilità che si integrino con il rispetto degli equilibri ambientali. Invitiamo tutti i Comuni interessati da questo nefasto progetto a mobilitarsi ufficialmente con atti consiliari di rifiuto. Come Udc ci faremo promotori presso i cittadini dei nostri luoghi di un dibattito sul tema e di un fronte di protesta”.