Con la bella stagione sono migliaia i visitatori che affollano il capoluogo e da parte della polizia municipale di Salerno continuano serrati i controlli relativi alle strutture ricettive sul territorio comunale per verificare eventuali violazioni e/o abusi nella gestione, in particolar modo, di B&B, case vacanza, affittacamere ecc. Oltre ai controlli effettuati a seguito di richieste da parte del Settore Tributi e della SIAE di Salerno, le verifiche sono scattate anche nei confronti di strutture oggetto di segnalazioni da parte di privati cittadini.
L’operazione
Proprio a seguito di un esposto denuncia, il personale del Nucleo Antievasione Tributaria è intervenuto, insieme a personale della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Salerno, in Via dei Mercanti, dove era stata segnalata, all’interno di un appartamento, la presenza di una struttura ricettiva “abusiva”. Al momento dell’ispezione decisiva gli agenti hanno trovato alloggiati un gruppo di turisti 8 turisti francesi, che avevano prenotato tramite un noto portale on Line. All’esito delle verifiche effettuate dal personale della Polizia di Stato intervenuto, si è accertato che il gestore della struttura ricettiva non aveva provveduto ad effettuare all’Autorità di Pubblica Sicurezza le prescritte comunicazioni degli ospiti della struttura.
La denuncia
Per questo motivo la titolare è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria. Inoltre si è contestato al gestore l’omessa informazione alla clientela, tramite tabelle o altri strumenti similari, l’applicazione dell’Imposta di Soggiorno nella Città di Salerno, l’entità del tributo e i casi di esenzione, oltre alla mancata pubblicità agli ospiti all’interno della struttura dei prezzi praticati. Infine, si è accertata l’ omessa registrazione della struttura sul portale “Tourist Tax” del Comune di Salerno, al fine di consentire la comunicazione degli ospiti, dei relativi periodi di pernottamento e di eventuali casi di esenzione, per il calcolo ed il successivo versamento dell’Imposta di Soggiorno.
Tenuto conto della tipologia dei servizi offerti, pubblicizzati anche sui siti web, è stato possibile configurare la struttura quale “casa vacanze”, per la quale è richiesto, quale titolo abilitativo, la S.C.I.A. E A seguito delle verifiche espletate presso il SUAP del Comune, si è accertato che per l’attività in oggetto non era stata presentata alcuna S.C.I.A.: tale attività era, dunque, da considerarsi svolta in maniera del tutto abusiva.