Battipaglia: “Si tratta di una necropoli romana” emersa in seguito ai lavori del Consorzio Asis nel centro urbano

Battipaglia: “Si tratta di una necropoli romana” emersa in seguito ai lavori del Consorzio Asis nel centro urbano

Di Silvana Scocozza

Nelle ultime settimane aveva fatto discutere poi finalmente la notizia: dai lavori del Consorzio ASIS per la rifunzionalizzazione della rete idrica in via Belvedere a Battipaglia, nelle immediate vicinanze del centro urbano, è avvenuta una scoperta di eccezionale valore archeologico: una porzione di una necropoli di età romana di notevole rilevanza. Lo spazio funerario ospitava, all’interno di un recinto o di un monumento funerario, un sarcofago in marmo greco con coperchio, probabilmente databile al III sec. d.C. Il sarcofago reca, su uno dei lati lunghi, una decorazione con scanalature ondulate verticali, disposte simmetricamente ai lati di un tondo centrale con sottostante campo rettangolare. Generalmente il tondo e il campo sottostante erano rispettivamente occupati dal ritratto del defunto e da un’iscrizione dedicatoria, che qui mancano, mentre sono presenti evidenti segni di scalpellatura, forse a indicare che il sarcofago era rimasto incompiuto o era stato riutilizzato.

Il ritrovamento

Le sepolture, così come l’intero contesto, sono stati purtroppo sconvolti e danneggiati dalla messa in opera indiscriminata di precedenti sottoservizi, per cui si è potuto procedere solo ad un’indagine parziale di alcune tombe. Inoltre la necropoli, sicuramente molto più vasta, si estendeva anche al di sotto dell’attuale SS18 e nella piazzola della vicina stazione di servizio, dove non è stato possibile estendere le indagini.

Il commento

Sicuramente siamo in presenza di un’importante necropoli con recinti e monumenti funerari disposti lungo un importante asse viario antico dichiara il Soprintendente Raffaella Bonaudo e questo ritrovamento apre nuove prospettive di ricerca per la conoscenza dell’antica organizzazione del territorio dell’attuale città di Battipaglia, aprendo numerosi interrogativi rispetto all’esistenza di un centro strutturato, cui il sepolcreto doveva afferire”.

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