Battipaglia: non buoni i risultati dell’Arpa Campania sulla qualità del mare

Ecco i dati

Di Francesca Scola

Notizie negative per il litorale di Battipaglia in questo Ferragosto. Le acque cittadine sono inquinate. In gran parte del litorale è stato posto il divieto alla balneazione, mentre nelle zone restanti i tecnici la sconsigliano. Queste le notizie che sono emerse dagli ultimi rilievi effettuati dai tecnici dell’Arpa Campania, che hannoeseguito le analisi sul mare battipagliese lo scorso 9 agosto. Molte le zone ad alto rischio contaminazione. La zona in cui la situazione è peggiore è quella nei pressi della foce del Tusciano. A Spineta Nuova, dove è stata prelevata l’acqua da analizzare, infatti, l’Arpac ha ritrovato un valore di enterococchi intestinali di 394 unità, il limite è di 200. È stato rinvenuto, inoltre, un valore di escherichia coli pari a 1.184, a fronte di un limite di 500 unità.

Ancora maggiori i valori rinvenuti nei pressi del Lido Spineta, dove il limite di enterococchi e di escherichia coli è stato abbondantemente superato, si tratta rispettivamente  di 1.091 e 2.005 unità. Il terzo punto di interesse è stato Tenuta Spineta dove il valore di enterococchi è risultato leggermente superiore al limite previsto, mentre le unità di escherichia coli rinvenute sonoelevate. L’unica zona non interessata dall’inquinamento è quella più a sud del litorale battipagliese, località Lido Lago. Qui i valori rientrano nella norma, tuttavia qui la balneazione resta sconsigliata. 

I lidi, già pronti per l’afflusso di Ferragosto, sono stato costretti ad innalzare la bandiera nera. La situazione critica riguarda, tuttavia, soltanto la zona del battipagliese poiché, già dalla punta più alta del litorale di Eboli, corrispondente al punto di prelievo Campolongo Primo, il mare riporta dei valori che rientrano nella norma. La balneabilità è possibile, infatti, per tutto il resto della costa che si distribuisce sia a Sud che a Nord di Battipaglia. 

Si presume che l’inquinamento delle acque sia determinato dal ruolo del fiume Tusciano, i cui reflui sono scaricati senza epurazione. Le correnti del periodo spostano i batteri sulle coste del battipagliese inquinandole a tal punto da costringere l’interdizione della balneazione. Colpo duro per i gestori delle strutture ricettive che, ormai da luglio, sono costretti a fare i conti con la drammatica situazione.  

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