Battipaglia: bancarotta fraudolenta, misure cautelari per tre imprenditori

Divieto di dimora in Campania e divieto di esercitare attività d'impresa. Disposto anche il sequestro di 50 unità, tra appartamenti, uffici e locali commerciali

Di Comunicato Stampa
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La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emesse dal GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica di Salerno, sezione reati finanziari ed economici, applicative del divieto di dimora nella Regione Campania e del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per la durata di un anno, nei confronti di tre persone.

I provvedimenti

Si tratta di Amoddio Cosimo (cl. 1957), Amoddio Gerardo (cl. 1988) e Amoddio Giuseppe (cl. 1981); con il medesimo provvedimento, è stato altresì disposto il sequestro preventivo di un complesso immobiliare (composto da 50 unità, tra appartamenti, uffici e locali commerciali), di un bar/pizzeria e di disponibilità finanziarie, per un valore complessivo pari a circa 4 milioni di euro.

Le indagini della guardia di finanza

I reati contestati riguardano le ipotesi delittuose di bancarotta fraudolenta, documentale e preferenziale.

Le indagini, condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Battipaglia, hanno permesso di ipotizzare, allo stato, il compimento di complesse operazioni economiche, apparentemente non giustificate da esigenze connesse a strategie aziendali, distrattive del patrimonio societario.

Nel corso delle investigazioni, inoltre, emergeva come, prima della dichiarazione di fallimento, oltre alla sottrazione di parte dei libri e delle scritture contabili alla procedura, fossero stati eseguiti pagamenti preferenziali per complessivi duecentoquarantamila euro a favore di un creditore chirografario, in danno di quelli privilegiati, ipotecari e non.

«Si specifica che il provvedimento cautelare è stato eseguito nell’attuale fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio», fanno sapere dalla Procura.

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