Barriera antierosione a Capitello: per la minoranza è abusiva. Ionnito e Lovisi chiedono chiarimenti

I consiglieri comunali Antonio Ionnito e Piernicola Lovisi chiedono chiarimenti all'amministrazione comunale sulle opere antierosione

Di Maria Emilia Cobucci
Barriera antierosione a Capitello: per la minoranza è abusiva. Ionnito e Lovisi chiedono chiarimenti

Scoppia la polemica a Capitello, frazione costiera di Ispani, per la realizzazione di una barriera antierosione da parte di privati. Esistono tutte le necessarie autorizzazioni? Se lo chiedono i consiglieri comunali Antonio Ionnito e Piernicola Lovisi, del gruppo “Insieme per Ispani”, che hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta all’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Francesco Giudice per fare luce sulla vicenda.

Un’opera senza autorizzazioni?

La barriera antierosione, lunga circa trenta metri e realizzata con massi di pietra e breccia ricoperti di sabbia, sorge sul demanio marittimo, a pochi metri dalla battigia, in un’area che richiede i pareri favorevoli di diverse autorità, tra cui Capitaneria di Porto, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti di Salerno, Genio Civile, Agenzia del Demanio, Agenzia delle Dogane e Arpac.

Dubbi sulla regolarità dei lavori

“I lavori hanno modificato significativamente lo stato dei luoghi e, se non progettati ed eseguiti correttamente, potrebbero avere effetti negativi sulle aree costiere limitrofe”, affermano Ionnito e Lovisi. “Inoltre, il Comune non ha emesso alcuna ordinanza di interdizione del tratto di spiaggia interessato dai lavori, come invece sarebbe necessario.”

Le preoccupazioni dei consiglieri riguardano anche il coinvolgimento del patrimonio comunale: l’area dell’ex campo sportivo, la sua recinzione, un muretto di strada e una discesa a mare sarebbero stati utilizzati per il cantiere, pare senza la dovuta autorizzazione e con l’apertura della recinzione dell’ex campo sportivo.

Richiesta di chiarimenti

Ionnito e Lovisi chiedono all’amministrazione comunale di chiarire se i lavori siano stati regolarmente autorizzati, se siano stati rispettati i criteri di sicurezza e se vi siano stati danni al patrimonio comunale. “Spetterà all’amministrazione Giudice fare chiarezza su quanto accaduto”, concludono i consiglieri.

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