In Italia è stata bandita la produzione e la commercializzazione dei cibi sintetici, cosiddetti “in provetta”. Le multe potrebbero arrivare fino a 60.000 euro.
Il provvedimento
Il 28 marzo è stato approvato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il disegno di legge che include l’interruzione di qualsiasi attività di realizzazione e vendita di alimenti nati in laboratori. La decisione, discussa nella recente riunione del governo in cui Francesco Lollobrigida (Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) ha illustrato le posizioni scelte, mira a «tutelare la salute ed evitare ingiustizia sociale».
Il risultato è stato accolto con plauso dalla Coldiretti, che ha raccolto 500.000 firme per la causa. Secondo Lollobrigida «i prodotti da laboratorio non garantiscono qualità e benessere e non garantiscono la tutela della cultura e della tradizione enogastronomica italiana».
La finalità è garantire sicurezza ai cittadini
La tutela della qualità alimentare si affianca anche alla necessità di prevenire rischi per la salute dei cittadini che, secondo Schillaci (Ministro della Salute), potrebbero essere probabili data la mancanza di studi condotti in merito.
I divieti
A essere vietati dalla disposizione di legge non sono soltanto i cibi consumati dalle persone, ma anche i «mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o da tessuti derivanti da animali vertebrati». Le sanzioni in caso di produzione, importazione, somministrazione e distribuzione da parte delle aziende vanno dai 10.000 ai 60.000 euro in associazione con il sequestro del prodotto.
Sebbene l’idea principale del governo sia quella di tutelare la salute dei cittadini, l’azione dell’Italia è tutelata dalla mancanza di decisioni europee in merito all’argomento. Negli Stati Uniti, infatti, i prodotti alimentari di laboratorio sono diffusi e ampiamente consumati, grazie anche ad investimenti di privati come Bill Gates.
La decisione non ha guadagnato però il consenso dell’opposizione. Mentre Meloni festeggia con la Coldiretti, Riccardo Magi, segretario di +EUROPA, afferma «il governo continua con il suo proibizionismo sconsiderato, invece di fare ricerca e sviluppare una tecnologia che potrebbe permettere di inquinare e uccidere di meno».