In centinaia per i funerali di Rafael Stifano, tragicamente scomparso all’età di 25 anni. Le comunità di Pellare a Moio della Civitella non hanno fatto mancare il loro calore, unendosi allo strazio della famiglia del giovane, alle lacrime dei suoi amici. Tanti, moltissimi i giovani che si sono stretti al feretro, che si sono uniti all’ultimo “ciao” disegnato dal volo delle colombe e dai palloncini bianchi liberati al termine della cerimonia funebre.
Gremita la chiesa di San Bartolomeo
La salma di Rafael è arrivata nella parrocchia del suo paese, Pellare, ancor prima delle 18,30. Ad attenderla tutta la comunità. Una folla incontenibile di persone immediatamente ha riempito la chiesa, gran parte di queste hanno seguito la cerimonia sul sagrato, altre lungo il corso principale. Bandiera a mezz’asta e attività commerciali chiuse, in segno di lutto cittadino, così come ha voluto il sindaco di Moio della Civitella.
Un paese immobilizzato dalla tragedia, muto, chiuso in un silenzio quasi innaturale se non si fosse trattato di un lutto profondo, condiviso da chiunque, anche da chi non conosceva Rafael.
“Rafael Vive”
Ad officiare il rito funebre Don Angelo Imbriaco, lo storico parroco della parrocchia, affranto e inconsolabile: “Questa festa di Pasqua è stata per noi difficile da vivere e condividere. Questo evento è assolutamente incomprensibile, il dolore è immenso enon ci sono parole di conforto. Non ci sono parole sensate, utili per noi e per la famiglia che sta vivendo questo momento. L’unica parola vera e profonda è ciò che dice Gesù:” chi crede in me risorgerà”. Rafael è chiamato alla vita, alla resurrezione. Rafael vive”.
Le parole del sindaco Gnarra
“Ci sono momenti in cui non è semplice esprimere con le parole ciò che si prova. Non è semplice descrivere l’angoscia per una notizia che ha lasciato sgomenta un’intera comunità. Tutti conoscevano le tue doti, Rafael, io personalmente ho avuto modo di apprezzarti durante lo svolgimento del servizio civile presso la Misericordia, per te era importante anche il sociale. Dobbiamo fare il modo che la tua eredità non vada smarrita, troveremo il modo con la tua famiglia”.
Al termine della cerimonia, gli amici del ragazzo hanno voluto salutarlo liberando in volo delle colombe e dei palloncini bianchi. Lungo l’applauso dei presenti, tante le lacrime. Poi, un ultimo abbraccio, lento, strettissimo a quella bara ricoperta di fiori. All’imbrunire, si consumava una giornata piena di sole, colma, però, d’infinito dolore.