Avocado e Mango: ora si coltivano anche in Italia

Di Redazione Infocilento

Si continuano a chiamare frutti tropicali, anche se da diversi anni li si può trovare a km zero. Questo perché manghi, avocado, frutti della passione, papaye si coltivano ormai da tempo anche in Italia, soprattutto nelle regioni meridionali. Eppure molti non lo sanno e continuano a pensare che si tratti di frutta che per arrivare sulle tavole ha percorso migliaia di chilometri.

Dove trovarli

Spesso si ignorail luogo di provenienza di un alimento. Si dà per scontato che un mango o un avocado siano stati raccolti settimane prima in Perù, in Senegal o in Brasile prima di arrivare sui banchi del supermercato sotto casa. Tale convinzione si può dissipare facilmente guardando le etichette di prodotti, o i cartellini disponibili sugli scaffali dei banchi dell’orto frutta al supermercato. Queste indicazioni infatti devono obbligatoriamente riportare il luogo di origine di un alimento in vendita.

Oppure si può approfittare dei tanti siti che vendono online frutta e verdura bio coltivata in Italia, come ad esempio Passo Ladro, che offre alla vasta clientela del web alimenti e prodotti vegetali coltivati in Sicilia, tutelando il territorio, le varietà di piante coltivate e il lavoro di chi ogni giorno vive in queste zone. Un progetto giusto prima di tutto dal punto di vista etico.

Frutti esotici in Italia?

Ma com’è possibile che la frutta considerata esotica, che in un passato non troppo lontano si poteva trovare solo ai tropici, oggi si possa coltivare anche in Italia? Per certi versi la principale causa è il cambiamento climatico, che ha reso gli inverni sempre meno freddi e sempre meno asciutti. Le piante considerate esotiche che oggi si coltivano anche in Italia sono però spesso il risultato di vari esperimenti svolti nell’arco di più di un decennio.

Oltre al cambiamento climatico si può considerare una causa di questo cambiamento nella scelta della frutta da coltivare anche la sempre minore remunerazione ottenuta dai contadini per la coltivazione di piante classiche, come ad esempio gli agrumi o le mele. Già oltre 15 anni fa in Sicilia, Puglia e Calabria molti contadini hanno cominciato a sostituire gli agrumi, poco remunerativi, con alberi di frutta esotica, spesso più complessa da coltivare, ma che offre una remunerazione decisamente alta.

Cosa dice Coldiretti

Secondo i dati di Coldiretti i terreni coltivati ad agrumi sono diminuiti, negli ultimi 15 anni in Sicilia, di oltre il 30%; sfiora il 50% la percentuale di terreno in passato coltivata a limoni che oggi ospita piante considerate non autoctone. In particolare avocado e mango sono tra gli alberi più presenti, ma si sta producendo anche anona, frutto della passione, litchi, banane e feijoa. Alcune coltivazioni sperimentali stanno dando i primi frutti di caffè mentre già da tempo si raccoglie con successo la canna da zucchero.

Prima di trovare questi prodotti sugli scaffali del supermercato o negli e-commerce online ci sono voluti anni. Questo sia perché si sono dovute scegliere le varietà che vivono bene anche alle nostre latitudini, ma anche perché per ottenere una buona quantità di frutti molte piante devono svilupparsi per anni. Mango e avocado infatti si raccolgono da veri e propri alberi, solo dopo 8-10 anni di crescita.

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