Aumentano i costi dell’edilizia: case di comunità a rischio. Tre sono in Cilento

Prevista una riduzione del numero di strutture da realizzare a causa dell'aumento dei costi dell'edilizia

Di Emilio Malandrino

A rischio ventidue delle trentatré Case di Comunità previste nel salernitano e da realizzare entro giugno 2026 con i fondi dell’Unione europea. La proposta di revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, infatti, prevede una riduzione del numero delle strutture a causa dell’aumento dei costi nell’edilizia. In Campania potrebbero diventare 55 a fronte delle 172 programmate.

Un intervento con fondi PNRR

Si dovrebbe dare priorità agli interventi di ristrutturazione degli edifici esistenti (undici in provincia), che impatterebbero in misura minore sul cronoprogramma dei lavori. Le strutture che uscirebbero fuori dai finanziamenti del Pnrr dovrebbero essere poi realizzate attingendo a quelli destinati all’edilizia sanitaria.

La situazione in Provincia

Stando all’ultima delibera dell’Asl Salerno, in provincia gli interventi di ristrutturazione su edifici già esistenti interesserebbero i locali di via Vernieri e di un immobile a Matierno a Salerno, quelli di una ex Rsa a Capaccio Paestum, un livello della palazzina uffici del distretto sanitario di Battipaglia nell’area dell’ospedale, parte dell’ospedale di Scafati, il distretto sanitario di Amalfi, un’ala dell’ex ospedale di Pagani, l’ex ospedale a Giffoni Sei Casali, un immobile a Buccino, uno a San Giovanni a Piro e uno a Sanza. 

La rassicurazione del governo è che le strutture che uscirebbero dai finanziamenti del Pnrr dovrebbero essere realizzate con i fondi per l’edilizia sanitaria. L’iter burocratico, in questo caso, è lungo e complesso, col rischio che possano saltare le Case di Comunità di nuova costruzione. In Campania potrebbero diventare 55 a fronte delle 172 programmate, così come nel salernitano potrebbero essere undici a fronte delle 33 previste. 

Le Case di Comunità

Le Case di Comunità nascono con l’obiettivo di offrire un punto di riferimento a cui rivolgersi per le prime necessità, non intasando così i Pronto Soccorso. Una ogni 40-50mila abitanti.

All’interno opererebbero, il condizionale è d’obbligo, vista la grave carenza di professionisti sanitari, medici di medicina generale, pediatri, ostetrici, lo psicologo, infermieri di famiglia, un assistente sociale, 5-8 figure sociosanitarie e amministrative.

Il cronoprogramma degli obiettivi posti dal Pnrr prevede che entro dicembre 2023 ci sia la firma dei contratti d’appalto per la loro costruzione o, nel caso di edifici già esistenti, per la ristrutturazione.

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