Con l’arrivo dell’inverno, il fenomeno dell’erosione costiera torna a minacciare il lungomare di Ascea. Le mareggiate scavano la costa, danneggiando infrastrutture e lidi. Nonostante precedenti interventi e un progetto da 20 milioni di euro per una barriera sommersa, il problema resta irrisolto. I cittadini chiedono azioni urgenti per proteggere il territorio, il turismo e l’economia locale
Quando il mare è agitato le onde colpiscono con forza il muro che separa la spiaggia dal lungomare. Talvolta lo superano riversando su marciapiede e strada sabbia e detriti. Un’azione continua, inarrestabile, che non rappresenta soltanto un disagio, ma anche di provocare danni ingenti perché le onde scavano la costa, la erodono rendendo instabili i lidi costruiti su palafitte e le stesse infrastrutture viarie. A fare da monito alla forza distruttrice che può avere il mare in tempesta è un tratto del lungomare di Ascea, da tempo crollato proprio sotto l’azione delle onde. Un problema che con l’arrivo della stagione invernale i cittadini del centro cilentano tornano ad evidenziare, chiedendo interventi.
Le dichiarazioni
“La costa si ridimensiona sempre di più, il mare si fa sempre più minaccioso. Bisogna intervenire”, dice uno di loro. Più volte negli ultimi anni si sono registrati problemi che hanno interessato strutture pubbliche e private. Chi ha potuto ha posizionato dei massi a protezione delle aree in concessione, chi non l’ha fatto si è trovato a contare i danni, come lo stesso comune di Ascea che ormai annualmente deve intervenire per la manutenzione del lungomare. Il tratto dove maggiormente si evidenzia il fenomeno erosivo confrontando vecchie e nuove immagini, è quello antistante il campo sportivo. Il mare nel corso del tempo è avanzato considerevolmente. In passato sono stati compiuti degli interventi antierosione, ma, come ha spiegato un anno fa l’ex sindaco Pietro D’Angiolillo, anche le barriere hanno bisogno di essere manutenute per funzionare e il costo è ingente, tanto da non poter essere sostenibile da un Comune.
Ingente è anche la spesa che l’Ente impegna alla vigilia dell’estate per garantire opere dopo i danni del mare in burrasca: quasi centomila euro. Allora cosa fare? Se lo chiedono i cittadini, così come gli imprenditori balneari. Se lo chiedono le associazioni di categoria che più volte hanno rivolto attenzione al problema. Nel 2023, con la Provincia, le amministrazioni di Ascea e Casal Velino ipotizzarono un progetto da venti milioni di euro per completare una barriera sommersa. Al momento il progetto non avanza, il mare si. “Chiediamo si faccia qualcosa – è l’appello di un residente – non bisogna aspettare l’estate per preoccuparsi di pochi ma costosi interventi di manutenzione. L’erosione è un danno per la nostra economia, per il turismo e per la sicurezza del territorio”