L’amministratore unico di una SRL con sede legale in un comune del Cilento era stato rinviato a giudizio per inadempimento contrattuale e mancata restituzione di beni mobili e attrezzi da lavoro noleggiati nel 2019 da un’altra società cilentana. La società creditrice aveva sporto querela per il reato di appropriazione indebita aggravata, lamentando un rilevante danno patrimoniale ed economico conseguente alla mancata restituzione dei beni alla scadenza del contratto.
La difesa eccepisce la tardività della querela
Nel corso dell’udienza predibattimentale davanti al Tribunale Penale di Vallo della Lucania, i legali dell’imputato, gli Avvocati Diego Tajani e Gianluca Lembo, hanno sollevato un’eccezione preliminare cruciale. La difesa ha evidenziato la mancanza della condizione di procedibilità dell’azione penale, sostenendo che la querela era stata presentata oltre il termine perentorio di tre mesi previsto dall’articolo 124 del Codice Penale.
Secondo la tesi difensiva, il termine di decorrenza per la presentazione della querela doveva farsi risalire al momento in cui la parte offesa aveva acquisito piena e chiara conoscenza del fatto che aveva originato la vicenda processuale.
Accolta la tesi difensiva: azione penale improcedibile
Il Giudice Presidente del Tribunale, Vincenzo Pellegrino, ha accolto integralmente la tesi prospettata dalla difesa. Al termine dell’udienza predibattimentale, il Tribunale ha emesso sentenza di non doversi procedere nei confronti dell’imputato.