Oggi si commemora il tragico anniversario della strage di Balvano, il più grave disastro ferroviario d’Europa avvenuto 79 anni fa. Nel 1944, un treno merci entrò nella “Galleria delle Armi“, tra le stazioni di Balvano-Ricigliano e Bella-Muro, sulla linea Battipaglia-Potenza.
La dinamica dell’incidente
Il treno iniziò a slittare all’interno della galleria per oltre un chilometro e mezzo, fino a quando non riuscì più a muoversi. Centinaia di vittime morirono a causa delle esalazioni delle due locomotive a vapore, poiché il treno, tentando di proseguire la corsa, sviluppò grandi quantità di monossido di carbonio che causarono la tragedia.
Tra le vittime due cilentani
Giuseppe Luongo, appena quindicenne di Centola, e Rosario Barbaro, trentunenne di Torchiara, fuochista della locomotiva 476.038.
Ma per capire meglio il contesto storico dell’epoca, bisogna anche tenere presente che l’Italia era divisa in due: gli Alleati controllavano il sud, mentre i tedeschi avevano la Repubblica di Salò al nord.
Molti campani residenti nelle zone costiere tentavano di raggiungere la Basilicata, assaltando i treni merci e cercando di trovare un modo per sopravvivere alla fame, che in quel momento era dilagante.
La tragedia di Balvano rappresenta quindi una pagina triste della storia del nostro paese, che ancora oggi viene ricordata con dolore.