Angelo Accardi al Metropolitan Museum of Art: l’artista di Sapri scelto per celebrare l’arte italiana

Il maestro del Pop Surrealism italiano Angelo Accardi è protagonista di un'importante mostra al Metropolitan Museum of Art di New York

Di Maria Emilia Cobucci

Il Metropolitan Museum of Art di New York, rende omaggio ad Angelo Accardi, artista originario di Sapri che ha ormai conquistato una fama internazionale.
L’evento si terrà nella sala conferenze Bonnie J. Sacerdote Lecture Hall del Metropolitan Museum of Art e vedrà la partecipazione della curatrice italiana Ariadne Caccavale che terrà una lectio magistralis dedicata al lavoro di Accardi. L’artista sarà presente all’evento.

Violet: Venus lives matter

Al centro dell’attenzione c’è la scultura “Violet”, realizzata in resina poliuretanica verniciata e alluminio laccato, scelta per la copertina dell’Atlante dell’Arte Contemporanea. L’opera rappresenta un omaggio alle “Veneri nere”, figure iconiche che hanno combattuto per l’uguaglianza e la giustizia, da Angela Davis a Beyoncé. Il colore viola, come sottolinea l’artista, rimanda al romanzo omonimo di Alice Walker e simboleggia la condizione femminile nel Sud degli Stati Uniti all’inizio del Novecento, dove essere donna e di colore significava essere private di ogni diritto e valore. Tuttavia, il viola rappresenta anche la speranza, come i fiori di campo che sbocciano anche nei momenti più bui.

Chi è Angelo Accardi

Angelo Accardi sta esponendo i suoi capolavori in diverse importanti città, da Londra a Monaco, da Barcellona a Roma, da Mykonos a Milano passando per New York dove più volte è stato ospite. I suoi pezzi, animati da presenze simboliche sotto forma di animali dirompenti e selvaggi o da immagini popolari della cultura pop che rivelano ironicamente l’evoluzione del linguaggio visivo, saranno ora protagoniste in uno dei musei più importanti al mondo.

La sua carriera è partita da Sapri, sua città natale, dove negli anni ’90 aprì la sua bottega/factory a iniziando a sperimentare le prime sculture ispirate alla tradizione classica, reinterpretate in chiave pop.

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