Ancora una sconfitta per la Salernitana. Passa l’Empoli

L’Empoli passa di misura al Castellani

Di Carmine Infante

Non arriva nemmeno alla sesta giornata la prima vittoria della Salernitana. Si respira aria di crisi al Castellani, quando cala il sopario sull’ennesima disfatta granata. Il punteggio di uno a zero per i padroni di casa dell’Empoli sembra anche stretto, viste le occasioni create. Non basta a evitare la sconfitta la crociata personale di Cabral nel finale, quando prova ad affrontare da solo l’intera difesa dell’Empoli, colpendo l’ennesimo palo del suo campionato. Dall’altro lato della medaglia un ottimo Empoli che con Baldanzi e Cancellieri sembra aver ritrovato sé stesso.

Il primo tempo

Fase di studio nella parte iniziale del match. Poi mano a mano inizia a venire fuori l’Empoli con il palleggio e soprattutto con le progressioni di Baldanzi e Cancellieri.

Proprio Cancellieri ribalta il fronte e si trova a tu per tu con Ochoa, che lo ipnotizza, salvando i suoi. Poco dopo l’estremo difensore dice di nuovo di no sugli sviluppi di calcio d’angolo. Non passa molto e l’Empoli ha un’altra occasionissima, dopo una carambola in aria, ma Baldanzi è scomposto e da pochi passi mette fuori. Il goal e nell’aria è arriva al 33esimo. Baldanzi manda in porta Cancellieri che addomestica la sfera, ma è troppo defilato, va in mezzo dove trova, a chiudere il triangolo lungo, lo stesso Baldanzi che insacca, sottomisura. Si interrompe il lungo digiuno dei Toscani, che non tibravano il cartellino dal maggio dello scorso anno.

La Salernitana è frastornata dallo svantaggio e rischia di subire il raddoppio per ben due volte. Prima con un’altra combo del duo Baldanzi-Cancellieri, poi con Maleh che rientra sul piede debole, ma mette al lato. Era in posizione ottima.

Primo squillo della Salernitana. Kastanos ai 25 metri calcia con un mancino arrotato, palla di poco al lato.

I Granata ci provano. Minuto 54′, da Mazzocchi a Bohinem che calcia: alto.

Poi, però, il meccanismo si inceppa e i Granata non riescono a uscire con pulizia. Allora si affidano alle invenzioni dei singoli, che non riescono mai a imbeccare il corridoio giusto per impensierire Berisha. Dal 64esimo c’è anche Dia in campo, ad arricchire il tasso tecnico. Contrariamente, l’Empoli sembra aver ritrovato le proprie geometrie. Più volte i padroni di casa sfiorano il raddopio. La più clamorosa quando i minuti sul cronometro sono 7: è prodigioso Ochoa su Gyasi. La palla arriva a Maleh che va a botta sicura, il suo colpo viene deviato a pochi centimetri dal palo. L’individualità di Givane Cabral è trabordante. Quando mancano tre min al novantesimo, il capoverdiamo si libera sul vertice corto dell’aria di rigore e calcia. È la sua mattonella, ma è anche la sua maledizione: la palla si stampa sul palo. Nulla avrebbe potuto Berisha. È ancora Cabral a dare speranza al terzo minuto di recupero, respinge Berisha in due tempi.

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