Alta velocità: studente si laurea progettando la stazione del Vallo di Diano

La stazione ha una forma circolare ed è quella di un occhio, tant’è che “Oculus” è il nome del progetto

Di Erminio Cioffi

L’Alta Velocità ferroviaria ed in particolar modo la stazione che dovrà essere realizzata nel Vallo di Diano, nell’ambito del progetto di allungamento della linea fino alla Calabria, è diventata oggetto della tesi di laurea in architettura di Giuseppe Rotella, un giovane di Montesano sulla Marcellana che nei giorni scorsi ha conseguito presso l’Università di Firenze la laurea in architettura con il massimo dei voti, 110 con lode.

Il progetto

Il giovane valdianese ha pensato ad un’opera che non deve limitarsi soltanto ad essere un punto di arrivo e partenza per i viaggiatori, ma anche in grado di dare una spinta allo sviluppo locale offrendo anche posti di lavoro, insomma, una stazione, ma non solo una stazione.

Il commento

L’idea – spiega Giuseppe Rotella – è nata quando è stato reso noto che l’alta velocità sarebbe passata dal Vallo di Diano e ci sarebbe stata una stazione, così ho pensato di realizzare il progetto su impulso anche di mia madre e portarlo come tesi di laurea. La stazione ha una forma circolare ed è quella di un occhio, tant’è che “Oculus” è il nome del progetto. Ho immaginato questo grande occhio che guarda il Vallo di Diano e che sia ben riconoscibile tale da diventare uno degli elementi ben distinguibili del nostro territorio. La stazione sarà anche uno spazio finalizzato allo sviluppo delle comunità valdianesi e alla socialità perché non è solo un punto di arrivo e partenza, ma anche un centro di ritrovo per gli abitanti del Vallo dove oltre alle
attività che normalmente si trovano nelle stazioni ci sarà anche una biblioteca, un auditorium, spazi per il coworking e dei piccoli spazi anche per le start-up”.

L’idea di Oculus

“Oculus” ha moltissimi richiami al territorio, tra questi spicca quello alla corte interna della Certosa di Padula, o ancora dal punto di vista paesaggistico il richiamo alla Valle delle Orchidee nelle pensiline che coprono gli spazi per l’accesso ai binari ed infine c’è un richiamo al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni attraverso le specie arboree piantate negli spazi
esterni.

Ho cercato nel mio piccolo – conclude il giovane architetto valdianese – di dare un senso di unione del territorio attraverso questo progetto, la stazione deve avvantaggiare tutto il Vallo di Diano e non è importante dove verrà collocata, ma la sola cosa che conta è che venga fatta e tutti dovremmo batterci per questo senza campanilismi”.

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