Alta velocità Salerno – Reggio Calabria: sindaci del Vallo di Diano promuovono il progetto

Prosegue il dibattito pubblico sull'alta velocità

Di Ernesto Rocco

Si è tenuto lo scorso 4 dicembre il secondo webinar del Dibattito pubblico sul progetto riguardante i lotti 1B e 1C dell’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria. Nell’attuale proposta di Rfi, il tracciato in discussione percorre il Vallo di Diano e con una lunga galleria scende, poi, sul Golfo di Policastro verso Praia a Mare. Si tratta, tuttavia, del «progetto di fattibilità tecnico-economica», ha precisato l’ingegnere Marco Marchese, responsabile della Direzione investimenti Calabria e Sicilia di Rfi, sottolineando che il progetto esecutivo terrà conto del confronto in atto con i sindaci e tutti i portatori di interessi locali.

Le parole del professore Roberto Zucchetti

«Dall’ascolto preliminare del territorio, è emerso – ha chiarito il professore Roberto Zucchetti, coordinatore del Dibattito pubblico – che il tema del tracciato è molto sentito, intanto da quelle località che temono di essere penalizzate dalle scelte proposte, in particolare da quelle situate sul mare, in parte del Cilento, in parte del Golfo di Policastro e di quello degli Aranci. Perciò abbiamo dato al riguardo la parola al territorio, dopo aver invitato a intervenire i rappresentanti delle istituzioni e gli stakeholder locali».

«Alcuni sindaci e comitati – ha puntualizzato Zucchetti – hanno ritenuto opportuno chiedere un rinvio del Dibattito, poiché dell’avviso che non si possa discutere bene l’argomento, senza prima conoscere con precisione che cosa si andrà a fare, in particolare verso Sud, dopo Praia. Non sta a me decidere al riguardo: il Dibattito pubblico è regolato dalle normative speciali del Pnrr-Fondo complementare. Abbiamo dunque tempi molto compressi, anche perché ci troviamo a ridosso delle festività natalizie. Allora, in attesa di eventuali pronunce della Commissione nazionale, cui spetta la decisione sul rinvio, noi proseguiamo con il programma fissato e nei prossimi giorni svolgeremo gli incontri in presenza nei territori interessati. Di conseguenza, invito a usare questo Dibattito, che non è un momento decisionale ma ha il compito di informare tutti gli interessati e consentire a ciascuno di esprimere le proprie opinioni, preoccupazioni e anche contrarietà».

Massimo Luisio, sindaco di Polla, a nome della propria comunità ha manifestato «grande soddisfazione» per «questa grande opera strategica». «Siamo felici e soddisfatti», ha rimarcato, annunciando la successiva lettura di un comunicato stampa sui rilievi di merito dei sindaci del Vallo di Diano, che hanno avviato un Tavolo di approfondimento permanente.

Le contestazioni

In sintesi, le questioni dibattute nel webinar hanno riguardato: la scelta, con partenza da Romagnano, di un percorso all’interno anziché lungo la linea costiera; l’attraversamento del Vallo di Diano per arrivare a Praia a Mare senza toccare Sapri o Maratea; la prevista prosecuzione verso il mare e non in parallelo con l’autostrada A2.

Oltre a Marchese, a tali questioni ha risposto Pietro Bruni, della Direzione investimenti di Rfi, che ha ribadito il quadro complessivo in cui il progetto si inserisce e i relativi obiettivi: di riduzione dei tempi di percorrenza sino a Reggio Calabria; di accessibilità alla rete ferroviaria; di scambio modale verso porti e aeroporti; di integrazione della rete merci; di sostenibilità e di realizzabilità per tratti, in funzione delle risorse disponibili.

I commenti

Giuseppe Crisà, ingegnere di Italferr, ha riepilogato i dettagli del progetto; le ragioni della scelta dei tracciati relativi ai lotti 1B e 1C; i metodi utilizzati; la considerazione delle interferenze, incluse le Aree protette; i dettagli dell’analisi multicriteria e le valutazioni compiute, aggiornate anche sulla base delle nuove norme e degli indirizzi sopraggiunti; per esempio, la possibilità – introdotta dal decreto interministeriale numero 146/2022 e confermata da un parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici – di recuperare per uso turistico la tratta in disuso Sicignano-Lagonegro, che dunque non sarà interferita dal passaggio dell’Alta velocità ferroviaria.

Gaetano Bruno, presidente del Consiglio comunale di Scalea intervenuto in rappresentanza del sindaco Giacomo Perrotta, ha detto: «Noi siamo tra i Comuni che hanno posto il problema del prosieguo del Dibattito pubblico. C’è un’opportunità che va accolta nei termini dei finanziamenti e delle tempistiche riguardanti il tracciato da Romagnano a Praia a Mare, ma ancora nulla sappiamo su ciò che verrà realizzato nel tratto successivo. Da qui le preoccupazioni – soprattutto degli operatori turistici del settore alberghiero e di quello balneare – che l’opera vada a creare, specie nei periodi estivi, un imbuto, un freno al raggiungimento della stazione ferroviaria ad Alta velocità, anche per la mobilità in uscita. Difatti, la stazione di Praia è interna all’abitato. Servirebbe necessariamente un’altra fermata, che proponiamo di individuare sulla linea costiera e che sia collegata al tracciato della Strada statale 18». Sul punto, Marchese ha assicurato: «Ci stiamo sopra. Sicuramente è prevista un’interconnessione a Praia e si stanno valutando altre interconnessioni, tra cui non è esclusa una a Scalea».

Durante l’incontro, i tecnici di Rfi e Italferr intervenuti hanno esplicitato che a Praia a Mare ci sarà un’interconnessione tra la linea storica e quella ad Alta velocità e che, per quanto previsto dal modello d’esercizio, da lì i treni ad alta velocità potranno percorrere entrambe le linee, con più opzioni di viaggio: saranno le imprese ferroviarie a scegliere, in base alle richieste dei clienti.

Francesco Cavallone, sindaco di Sala Consilina e presidente della Comunità montana Vallo di Diano, ha letto un documento dei Comuni coinvolti in cui si esprime «grande soddisfazione per la strategicità dell’opera, che garantirà la connessione tra il nord e il sud del Paese e avrà anche» il merito «di ridurre i divari territoriali esistenti». «Con la dovuta attenzione, occorre valutare, già da questa fase di Dibattito pubblico propedeutica alla progettazione, gli impatti – ha letto Cavallone – del nuovo passaggio della linea ad Alta velocità, al fine di salvaguardare il paesaggio e il pregio naturalistico e ambientale del comprensorio».

Nello stesso documento sono riassunti alcuni punti critici, a giudizio dei sindaci, «certamente superabili in fase di progettazione»: «la problematica del collegamento viario del Vallo di Diano»; la necessità di «programmare in maniera adeguata la viabilità, alla luce del sicuro aumento del flusso di autoarticolati, comunque di mezzi in generale, tanto nella fase di esecuzione dei lavori quanto nella fase successiva di funzionamento della stazione del Vallo di Piano»; la «necessità di garantire il ripristino e la bonifica delle aree coinvolte dai lavori» e di «conoscere il destino della linea Sicignano-Lagonegro diventata ricettacolo di rifiuti».

Specifiche domande di carattere tecnico sono state poste da Giuseppe Andrea Maiolo, docente di Elettrotecnica e Sistemi nell’Università di Reggio Calabria, e dall’ingegnere Luca Lombardi, esperto di grandi infrastrutture intervenuto anche in qualità di presidente del gruppo “Cilento Terra d’aMare”. Maiolo ha poi chiesto attenzione per Reggio Calabria e Messina, che «tra residenti e addetti costituiscono un bacino di circa un milione di persone». Lombardi ha posto questioni su possibili alternative di tracciato in grado di aumentare la velocità dei treni ad alta velocità e su aspetti di tutela ambientale, sottolineando l’importanza dell’opera per il territorio e chiedendo un confronto tecnico aperto.

Il coordinatore Zucchetti ha ribadito che il 12, il 13 e il 14 dicembre ci saranno gli incontri del Dibattito pubblico in presenza, in cui saranno esaminate le specificità dei territori e ascoltate tutte le rappresentanze.

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