La carenza di medici di medicina generale nella provincia di Salerno, in particolare nell’area del Cilento, è diventata una vera e propria emergenza che nega il diritto alla salute dei cittadini.
A sollevare la questione è la coordinatrice del Movimento 5 Stelle in provincia di Salerno, Virginia Villani, che sottolinea l’urgenza di adottare misure concrete per risolvere il problema.
La denuncia
Secondo Villani, esiste una discrepanza significativa tra il numero di medici che andranno in pensione nei prossimi anni e quelli che subentreranno. La mancanza di personale medico disponibile è del tutto insufficiente per coprire i posti che si libereranno, aggravando ulteriormente la situazione. Inoltre, si evidenzia una carenza di personale medico anche nei presidi di continuità assistenziale nelle aree interne del Salernitano, un problema che mina seriamente il diritto alla salute dei cittadini e rappresenta una vera e propria emorragia.
Le criticità
La situazione è preoccupante non solo nella provincia di Salerno, ma in quasi tutti i comuni della Campania. La carenza di medici è particolarmente evidente in alcune aree, dove la situazione è addirittura critica e il territorio risulta totalmente sguarnito. Questa carenza di personale medico rende difficile garantire l’accesso alle cure primarie e mette a rischio la salute e il benessere dei cittadini.
Le possibili soluzioni
Secondo la coordinatrice del M5S, la crisi della sanità pubblica richiede investimenti adeguati e politiche di attrazione per attirare nuovi medici. Non è sufficiente adottare misure temporanee, ma occorrono cambiamenti strutturali, inclusa una revisione delle politiche retributive per rendere più appetibile la professione medica.
La sostenibilità del sistema sanitario dipende da scelte politiche precise, che devono essere prese al fine di garantire un servizio di cure pubblico e universale in tutte le sue articolazioni.
È dunque giunto il momento di agire e di affrontare questa emergenza in modo efficace. La salute dei cittadini non può essere messa a repentaglio a causa di una carenza di personale medico. Sono necessari investimenti congrui e spendibili oggi per garantire l’accesso alle cure primarie a tutti i cittadini, sia nelle aree urbane che in quelle rurali, e preservare così il diritto fondamentale alla salute.