Sono iniziate le nuove indagini archeologiche nelle Grotte di Pertosa-Auletta, come annunciato all’inizio dell’anno dalla Fondazione Mida. Le grotte, situate nel cuore del territorio del Tanagro, sono un geo-sito unico al mondo situato nel massiccio dei Monti Alburni.
Le attività
Le ricerche, condotte da una equipe di esperti guidata dall’archeologo preistorico e speleologo Felice Larocca, si concentreranno nella zona del riposo ecologico della cavità, nel periodo in cui le attività turistiche nel sito sono sospese, quindi entro il 13 febbraio.
Il sindaco di Pertosa, Domenico Barba, e quello di Auletta, Antonio Caggiano, accompagnato anche dalla sua giunta e dai delegati della Fondazione Mida, hanno annunciato con entusiasmo i lavori in corso nella grotta. Grazie ai primi cittadini, infatti, e ad alcune foto postate sui social, si vede l’equipe di archeologici a lavoro.
La grotta
La grotta è stata oggetto di ricerche fin dall’Ottocento quando sono state evidenziate tracce di frequentazione da parte dell’uomo risalenti a 8 mila anni fa. A circa 3500 anni fa risale invece il villaggio di palafitte, impiantato sul posto dal momento che nelle grotte scorre un fiume sotterraneo, il Negro, che le rende le uniche navigabili in Italia. I resti di queste particolarissime abitazioni lignee si sono conservati nei pressi dell’ingresso. Si tratterebbe, stando agli studi già effettuati in passato, dell’unico insediamento palafitticolo in ambiente sotterraneo ad oggi conosciuto in Europa.
La Fondazione MiDa, che gestisce il sito, ha ottenuto dal Ministero della Cultura una concessione per ricerche e scavi fino al 2027. Scopo del primo intervento d’indagine è l’approfondimento delle conoscenze in alcune aree di recente individuazione, particolarmente ricche di testimonianze antiche, che possono fornire una nuova chiave di lettura delle dinamiche del rapporto uomo-grotta.