Il nuovo piano di edilizia scolastica varato dal sindaco Mutalipassi e dall’assessore Cianciola fa discutere. Diversi i cori di protesta che si alzano da parte di politici, rappresentanti delle istituzioni scolastiche e cittadine. A suscitare malcontento, in particolare, è la scelta di dismettere le sedi della scuola Landolfi, dell’asilo Santa Maria delle Grazie e soprattutto del Liceo Classico sito in via Pio X che per qualcuno rischia di essere addirittura “svenduto” a privati in cambio di una nuova struttura in periferia.
Le perplessità dei rappresentanti politici
«L’amministrazione insiste nella perversa idea di lasciare al privato il volume edilizio del liceo per trasformarlo in appartamenti da vendere, avendo in cambio una nuova ala del liceo scientifico. È facile intuire gli evidenti vantaggi del privato ma che guadagna la comunità?
La comunità perde una scuola assolutamente funzionale che va semplicemente adeguata (si potrebbe usufruire dei fondi Pnrr). La comunità perde un edificio storico che ha rappresentato un faro di cultura nella nostra città, un centro di interessi al centro che avvantaggia le attività commerciali.
Tutto questo in cambio di un’anonima ala in un altro edificio in periferia», dice Coppola.
Poi ricorda: «un’altra scuola, l’istituto professionale in via Kennedy non ha una sede sua ma sta in affitto e meriterebbe una nuova collocazione se proprio si ha tutto questo ardore di fare cose nuove, senza pensare alle ristrutturazioni».
«Per quanto riguarda il nuovo Liceo Classico, che si vuole realizzare vicino al nuovo polo scolastico dove oggi si trova il Liceo Scientifico, non ho nulla in contrario anche perché verrà realizzato con risorse della Provincia – dice invece il consigliere Massimo La Porta – Il problema è che l’odierna struttura che ospita oggi gli studenti sia riconvertita sempre per beni pubblici e sociali. Sento voci che non mi piacciono, come la riconversione del bene per fini commerciali o residenziali. Questo è assolutamente da evitare».
Altre voci contrarie
Critica anche la dirigente Anna Vassallo che da cittadina mostra netta contrarietà all’abbattimento della dell’asilo Santa Maria delle Grazie, alla dismissione della Landolfi e del liceo di Via Pio X.
«Il Liceo Classico: un tripudio di giovani ogni giorno, fino al tardo pomeriggio, perché in quella scuola c’è anche l’indirizzo musicale e i ragazzi frequentano le lezioni fino alle 18.30 … che bello vederli passeggiare sul marciapiede, aggregarsi, comprare un panino o una pizzetta, bere un cappuccino al bar, acquistare penne e quaderni, ridere e scherzare insieme. Guardare loro è tornare indietro con la memoria, è ritrovare un sorriso dentro l’anima!
Ma anche qui bisogna demolire per delocalizzare. Cosa ne penseranno i commercianti?», dice.
«E’ facile comprendere che l’abbattimento di tre edifici così vicini l’uno all’altro modificherà, in maniera sostanziale, il tessuto urbano del centro città. E da cittadina ritengo che abbiamo il diritto di conoscere, con estrema chiarezza, quali saranno gli interventi di “rigenerazione urbana” pensati per rendere la nostra città sostenibile, “a misura d’uomo” e dei bisogni emergenti e prioritari della collettività, così come abbiamo il dovere di partecipare attivamente e di esprimere le nostre personali opinioni», conclude.