Da alcune settimane l’amministrazione comunale di Agropoli sta concedendo le aule site al terzo piano dell’istituto Landolfi di piazza della Repubblica alle associazioni locali. Un modo per garantire spazi adeguati per lo svolgimento delle varie attività che periodicamente i volontari svolgono. Una nobile iniziativa, da tempo sollecitata, se non fosse per le modalità di assegnazione dei locali.
Manca infatti un bando pubblico, pertanto la scelta delle associazioni da invitare starebbe avvenendo con chiamata diretta da parte dell’Ente. Ad evidenziarlo il consigliere di minoranza Raffaele Pesce che è andato a fondo nella vicenda. Dopo aver chiesto inutilmente lumi a palazzo di città, l’esponente del gruppo Liberi e Forti ha ottenuto dalla dirigenza della Landolfi la documentazione sul caso.
«Un comune democratico e non clientelare – osserva Pesce – avendo delle aule scolastiche non usate decide di metterle a disposizione di associazioni per le attività sociali. Come deve farlo per non creare disparità? Pubblicare un avviso pubblico, dichiarando appunto la disponibilità delle aule, il termine per la domanda ed i requisiti.
Il nostro comune, invece, probabilmente tramite un consigliere e/o un assessore, come se fosse casa propria e cosa propria, invita informalmente singole associazioni, non tutte le associazioni, a fare domanda, senza alcun avviso pubblico, e concede le aule alle stesse, per il tramite dell’istituzione scolastica, ignara della procedura ma disponibile alla richiesta».
Insomma, evidenzia Pesce, mancando un avviso pubblico le associazioni possono essere venute a conoscenza della disponibilità di aule soltanto in virtù di chiamata diretta della parte politica.
«Le associazioni ringraziano il consigliere, l’assessore ed il sindaco per la grazia ricevuta. L’evidenza pubblica è per i fessi», conclude.